Bisseck spinge l'Inter a vele spiegate: il gigante di Colonia a prezzo stracciato è un affare
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Yann Bisseck fa centro. Nel cuore dei tifosi, nella testa di Simone Inzaghi e nell'orgoglio della società che solo la scorsa estate lo portò all'Inter per il prezzo irrisorio di 7 milioni di euro. Costo al botteghino, l'Aarhus, stracciato considerando la qualità oggettiva e le doti fisiche che dispone l'arcigno difensore tedesco. Nonché la facilità dimostrata nel calarsi in una dimensione risonante ed esigente come quella nerazzurra e sfondare in appena otto mesi. E l'umiltà al primo posto, di fronte ad una rosa di vice campioni d'Europa con importanti gerarchie da rispettare e pazienza da portare per un nuovo arrivato e classe 2000 come lui.
La strada per salire la china
Eppure eccolo qui, con capacità e personalità ineccepibili, piazzato braccetto di destra fin dal giorno zero, Simone Inzaghi ha raccolto i frutti del lavoro di Yann e del suo staff. Tutto nasce, se vogliamo, anche dall'infortunio di Pavard in trasferta con l'Atalanta e il bisogno impellente del tecnico nerazzurro di un valido sostituto senza stressare troppo la tenuta fisica di Darmian (più centrato da esterno a tutta fascia).
Quindi a Salisburgo la prima apparizione da titolare, nonché in Champions League, un po' da montagne russe per alcune sbavature difensive. Da quel momento in avanti l'escalation impronosticabile di Bisseck: il partitone con il Benfica (3-3) condito dall'assist per Arnautovic, la prova senza macchia con l'Udinese (4-0) e il poker di titolarità tra Lazio (2-0), ko col Bologna in Coppa italia, Lecce (2-1) e il pari a Genova. Ma proprio contro i pugliesi il suo primo sigillo con la maglia dell'Inter per facilitare la vita della squadra in campionato.
Solidarietà e gruppo al primo posto
Poi la sfilza di panchine, dovute al rientro a pieno regime di Pavard, e l'occasione più ghiotta che Bisseck si è preso contro il Bologna. Un gol vittoria quello inflitto ai rossoblu che ha un peso indicibile per il cammino stagionale dell'Inter. Passo dopo passo gli uomini di Inzaghi stanno davvero cannibalizzando il campionato e la seconda stella è davvero vicina. Molto per merito di chi sta in panchina, ma tanto anche per l'atmosfera che si è creata tra tutti i giocatori.
"C’è un gruppo fantastico, dove c’è competizione ma nessuna invidia", ha svelato Nicolò Barella nel post-partita al Dall'Ara. Ed è proprio con questo miscuglio di fratellanza e sana competizione che l'Inter può arrivare fino in fondo al traguardo. Da prima della competizione.
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Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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