l'interista

Rita Guarino: "Un giorno io allenatrice dell'Inter maschile? Perché no!"

L'INTERISTA - Rita Guarino: "Un giorno io allenatrice dell'Inter maschile? Perché no!"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 8 marzo 2023, 19:00Femminile
di Yvonne Alessandro
fonte dall'inviato a Milano, Patrick Iannarelli

Alla presentazione del libro "Soldi vs idee" di Michele Uva e Maria Luisa Colledani, è intervenuta anche l'allenatrice dell'Inter Women Rita Guarino. Intercettata dai microfoni de L'Interista ha commentato le complicazioni economiche a cui si va incontro quando si hanno buone idee: "Chiaro che i grandi progetti e le idee devono essere sostenuti. Si parla tanto di sostenibilità, anche in un regime contenuto perchè il calcio femminile ha bisogno di investimenti importanti che riguardano anche idee e risorse, persone che hanno la volontà di costruire e la lungimiranza di pensare al calcio femminile prendendo anche spunto dall'interesse che sta maturando a livello internazionale".

Fra pochi giorni il ritorno di semifinale di Coppa Italia con la Juve
"Non c'è dubbio che in questo momento stiamo lavorando al processo e all'interno dell'intera struttura. Una crescita che negli ultimi tempi sta venendo bene. Chiaro che il raggiungimento finale sarebbe un ambito punto di partenza, ma ambito perché rimane un obiettivo molto importante".

Quante percentuali di successo ci sono?
"Non ci sono percentuali. La Juve parte avvantaggiata, è la più forte. Arriva dalla vittoria di questo titolo e noi dovremo essere in grado di metterla in difficoltà, portando in campo più del 100%, più delle nostre capacità. Non sarà una partita facile, dovremo riuscire a strappare questa finale".

Se dovesse scegliere, preferirebbe un posto Champions o un trofeo?
"In questo momento il primo appuntamento è l'ambizione di un trofeo. Sabato ci giochiamo davvero una partita importante. Siamo super orientati verso ciò. Sarebbe una soddisfazione importante, ma in finale può succedere di tutto. Dovremo giocarci una prima finale sabato".

Ora inizia una nuova fase del campionato. Cosa si aspetta?
"Una crescita continua della squadra. La competizione si alza di livello, saranno tutte partite incerte, giocate ad altissimo livello. In questo mi aspetto una crescita della squadra per riuscire a mantenere alta la competitività a questi livelli, quindi la continuità di prestazione oggi".

Il nuovo format come lo valuta?
"Troppo presto per valutare quale può essere l'impatto. I risultati attesi, anche in termini di visibilità, del nostro movimento saranno poi valutati al termine di questa stagione. Se alzando questo livello di competitività possa attrarre sempre più visibilità".

Il giorno della festa delle donne si spera sempre di raggiungere un giorno la parità. Le piacerebbe un giorno essere l'allenatrice dell'Inter maschile?
"Le donne oggi, soprattutto in ambienti prettamente maschili, per raggiungere gli obiettivi hanno bisogno di punti di partenza. In questo momento non vedo una grande apertura alle donne verso questi scenari, perché alla base mancano delle opportunità anche in serie minori, riferito al maschile. Perché no? Perché non dare opportunità anche in altri ambiti? Adesso il primo traguardo da raggiungere per le donne è iniziare a trovare sempre più panchine nel nostro movimento, visto che al momento ci sono solo due donne nel campionato italiano. Quindi direi che la prima conquista è questo".

Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere il coming out di Jankto, un tema altamente sdoganato nel femminile da tempo. Perché il maschile è così indietro da questo punto di vista?
"Forse abbiamo un po' questo immaginario collettivo dell'uomo machista che gioca a calcio, quindi si fa un po' fatica".