ESCLUSIVA - Mazzantini su Radu: "Oggi fra i pali servirebbe Pirlo: il portiere deve pensare a parare"

Samir Handanovic si allena a parte: soltanto domani si deciderà se lo sloveno potrà scendere in campo a Udine, domenica alle 18:00. La presenza del capitano nerazzurro è diventata il tema centrale in casa Inter visto che, dopo quanto successo mercoledì contro il Bologna, il timore è che un ragazzo giovane come Radu possa essere rimasto scosso dall'ondata di critiche ricevuta e dalle eccessive responsabilità.
La redazione de L'Interista ha contattato Andrea Mazzantini, ex portiere della Beneamata quando fra i pali, davanti di lui, c'era un certo Pagliuca. Insomma, Mazzantini conosce cosa si prova a giocare soltanto una volta ogni tanto. Oggi Andrea è allenatore dei portieri alla Triestina, in Serie C.
Andrea, tu sai cosa vuol dire ritrovarsi in campo dopo tanto tempo, come successo a Radu. Che ne pensi di quanto successo?
"Capitava anche a me giocando dietro Pagliuca capitava di rientrare in campo una volta ogni 2-3 mesi, ma mi è sempre andata bene. Devo dire di essere stato bravo e fortunato quando è toccato a me, abbiamo anche vinto un Derby grazie ad un gol di Branca. Oltre alla bravura però serve anche un pizzico di fortuna e bisogna dire che oggi i tempi sono cambiati".
In che cosa?
"Per il fatto che oggigiorno i portieri sono messi continuamente sotto pressione per giocare la palla con i piedi. Io penso che il primo compito del portiere sia quello di parare altrimenti importa mettiamo il Pirlo della situazione e gli insegniamo qualche fondamentale come portiere... è logico che se il portiere da ultimo uomo gioca in continuazione la palla, prima o poi può sbagliare. Succede anche ai migliori portieri in Champions League come abbiamo visto nelle scorse settimane: bisogna metterlo quindi in conto".
Ma domenica, non dovesse esserci Handanovic, pensi che Radu possa avere la serenità giusta per giocare?
"Credo non sia sereno anche perché la tifoseria di dell'Inter non è facile. Ai nostri tempi non c'erano i social, però mi ricordo quando San Siro prendeva di mira qualche giocatore. E' capitato per un periodo anche a Simeone, che però ebbe il carattere e la forza per venirne fuori e lo fece con una doppietta nel derby seguita da altre grandi prestazioni e gol in fila. Bisogna quindi vedere se Radu avrà lo stesso carattere che ha avuto Simeone".
Non una situazione facile per il ragazzo.
"Non è una situazione facile e può avere degli strascichi sul futuro del giocatore, ma tutto dipenderà anche da quanto l'Inter crede in lui. Perché se credi in lui e vuole puntare su di lui come portiere del futuro allora lo deve schierare contro l'Udinese e dargli fiducia. Spero vivamente che l'Inter possa vincere lo scudetto sia come tifoso che appunto per Radu, perché sennò potrebbe rimanere una macchia difficile da cancellare per il ragazzo".
Ora come cambia la lotta scudetto? E' già indirizzata, oppure possono esserci altri colpi di scena?
"Io credo che il campionato sia ancora aperto nonostante tutto, però l'Inter ha perso sicuramente tre punti pesanti, molto pesanti. Ora poi vai a incontrare squadre difficili anche se sulla carta sembrano abbordabili. La lotta però è ancora viva, secondo me saranno decisivi soprattutto i nervi in questo finale di stagione".
Con l'Udinese domenica che partita ti aspetti?
"L'Udinese è una squadraccia da affrontare in questo momento però credo sia meglio per l'Inter affrontarla a Udine piuttosto che in casa perché la squadra bianconera dà il meglio in contropiede. Giocando a Udine cercherà di fare qualcosa in più, di fare la partita e forse l'Inter potrebbe essere esserne avvantaggiata".
E il Milan? Le vincerà tutte da qui alla fine?
"Credo che l'ostacolo più difficile per il Milan da qui alla fine sia proprio la sfida di domenica contro la Fiorentina, perché i viola vengono da tre schiaffi consecutivi e rischiano quindi di vanificare quanto di buono fatto finora e tutto il lavoro fatto da Italiano. E' una partita insidiosa da non sottovalutare per i recenti risultati ottenuti".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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