ESCLUSIVA - Colonnese su Lukaku: "Ritorno? Mai! Brozovic il top del 2021, dirigenza da 9,5"
Vanno bene le scuse, meno la proposta di tornare: l'ex difensore dell'Inter Francesco Colonnese (profilo Instagram: @ciccio_colonnese), che a Milano ha vinto l'indimenticabile Coppa Uefa 1997/98, è stato categorico riguardo la vicenda del giorno in casa nerazzurra, ovvero il pentimento di Lukaku e la sua proposta di ritornare.
Intervenuto in esclusiva ai microfoni de L'Interista, Colonnese ha tirato un bilancio dell'anno che si sta per concludere, dando i voti a dirigenza e calciatori per questi 365 giorni che hanno arricchito la bacheca e la storia della Beneamata.
Che anno è stato il 2021 per l'Inter?
"Un grande anno. Nel finale della scorsa stagione ha vinto meritatamente lo scudetto, dimostrando di essere la più forte. Poi ha dimostrato di poter convivere con gli addii dei vari Conte, Hakimi, Lukaku ed anche Eriksen. Il passaggio ad Inzaghi, dopo il normalissimo periodo di adattamento iniziale, è stato forte e positivo".
Un voto alla dirigenza per come ha gestito quest'anno così particolare?
"Darei un 9,5 tendente al 10. Solo perché si può sempre fare meglio non dò il massimo".
Ed un giocatore simbolo?
"L'uomo del 2021 per l'Inter secondo me è uno fra Brozovic e Barella. La lotta è questa, forse più Marcelo: ha sempre giocato, senza mai prendere un'espulsione... impeccabile!".
Dal mercato ti aspetti qualcosa?
"L'Inter è forte, forse dovrebbe prendere un'alternativa in più a centrocampo, uno che possa essere utile all'occorrenza. Lo dico pensando a Vecino in uscita, allora forse uno come Nandez potrebbe far comodo, anche perché si adatta pure a fare l'esterno. Per il resto siamo al completo".
Dal rientro in campo l'Inter avrà un tour de force importante fra gennaio e febbraio. Che sensazioni hai, sarà decisivo questo periodo?
"Sicuramente, ci sono tanti scontri diretti con squadre forti. L'Inter però deve dimostrare di poter portare avanti quanto di bello mostrato fino ad ora: una squadra solida, con personalità, allenata benissimo. Un gruppo unito, con i giocatori che si vogliono bene, tutti remano dalla stessa parte senza egoismi di nessun tipo. La squadra è forte, insomma. Ed Inzaghi è un allenatore eccezionale".
Cosa ti piace lui?
"Sa gestire bene gli ambienti: lo dimostra il fatto di aver gestito per tanti anni Lotito alla Lazio, dimostrando sempre di essere all'altezza. Chi mi segue lo sa: non sono stato fra i tantissimi che lo hanno sottovalutato. Io ho sempre detto che lui è un professore che a breve diventerà un professore universitario. Un top a livello europeo".
Lukaku si pente e dice di voler tornare. Che ne pensi?
"Sono un romantico, faccio parte del vecchio calcio. Se uno sceglie di andar via, non può pentirsene dopo pochi mesi. Sono stato calciatore, anche io ho lasciato delle squadre, ma non mi sono mai permesso di poter dire che ero pronto a tornare. Tutto l'ambiente si identificava in Lukaku: compagni, staff, ambiente, tifosi. Gli avevano fatto anche un murales. Non mi piace questa cosa, condivido il pensiero espresso dallo striscione della Curva Nord. Non accetterei mai un ritorno".
Insomma: va bene chiedere scusa, ma non per rilanciarsi sul mercato?
"Esattamente. Quello dico: le scuse possono dimostrare rispetto e vanno bene. Ma non puoi chiedere scusa e chiedere di tornare. Fossi io un dirigente non lo ascolterei. Ed anche come compagno di spogliatoio non mi piacerebbe vederlo rientrare".
Si parla ancora molto del fondo arabo PIF, nonostante le smentite. Che ne pensi?
"Non se ne capisce nulla, non sapendo quale sia la verità non so cosa pensare. Mi limito a guardare i fatti: in questo momento l'Inter dice che la proprietà non cambierà. Credo a chi parla, poi non lo so se nel calcio si dicano le bugie... di certo comunque non credo ad un passaggio a breve termine".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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