ESCLUSIVA - Bordon: "La forza dell'Inter è il gruppo. Var? Controllerei tutte le situazioni dubbie"

ESCLUSIVA - Bordon: "La forza dell'Inter è il gruppo. Var? Controllerei tutte le situazioni dubbie"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
venerdì 29 ottobre 2021, 15:03Esclusive
di Daniele Najjar

Vietato fermarsi: il turno infrasettimanale di campionato ha confermato come, in questo inizio di stagione, ci sia più di una squadra pronta a giocarsi le proprie carte per strappare il titolo di Campione d'Italia all'Inter.

I nerazzurri, dopo aver vinto in modo abbastanza convincente ad Empoli, si proiettano ora verso la sfida contro l'Udinese, in programma domenica alle 12:30. La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'ex portiere Ivano Bordon, per parlare con lui delle prospettive future della squadra di Inzaghi.

Ivano, questa Inter è pronta a rivincere il campionato?

"Sicuramente può competere per farlo, viste anche le ultime partite. Con l'Empoli ha risposto bene dopo gli stop con Lazio e Juventus, ha fatto una buona gara. E' attrezzata, insomma, per esserci fino alla fine".

Da ex portiere, ha l'impressione che l'Inter conceda troppi gol e occasioni?

"Secondo me non è che ne conceda poi così tante. Le occasioni che si lasciano agli avversari sono una percentuale bassa nelle azioni totali di un match. Anche perché questa squadra, per contro gioca molto la palla e crea tante occasioni in avanti".

Al riguardo D'Ambrosio ha spiegato come l'anno scorso con Conte provarono a fare qualcosa di simile, salvo poi optare per un atteggiamento più prudente. Che ne pensa?

"Sto dalla parte di quelli che cercando di fare le cose necessarie per vincere. Sicuramente la storia dice che lo Scudetto lo vince la squadra che subisce meno gol. A me però non sembra che l'Inter abbia questo grande problema. Alla fine riuscirà ad essere, se non la prima, al massimo la seconda o la terza squadra per gol subiti".

Quanto può essere importante il fattore-gruppo? Una bella immagine contro l'Empoli è quella di D'Ambrosio che dopo il gol va a cercare Dumfries.

"Questo è bello, molto bello. E' importante che i giocatori facciano gruppo e questo si vede in campo ed in particolare si vede in questa Inter. Sarà importante soprattutto quando ci potranno essere situazioni negative: in quei momenti si vede la solidità di una squadra".

Non soltanto per quanto riguarda l'Inter, questi sono stati giorni di polemiche arbitrali, sul Var e la sua applicazione. Che ne pensi?

"Se c'è il Var, andiamo a controllare sempre le situazioni dubbie. Così lo uso allo stesso modo per tutti e nessuno può dire niente. Quando invece, come in questi giorni, si usa in certe situazioni ed in altre molto simili no, allora questo fa perdere credibilità all'uso della tecnologia".

Handanovic è stato spesso al centro di discussioni in questo inizio di stagione. E si parla dell'arrivo ormai quasi certo di Onana per il prossimo anno.

"Quest'anno Samir ha subito spesso critiche, anche in situazioni in cui invece si poteva accettare l'errore, considerando che il portiere non è un robot e può sbagliare. Quando sbagli sei poi al centro della critica. Queste cose danno un grande fastidio, ma penso che ad Handanovic, vista la sua esperienza, gli scivoli tutto addosso. Se poi si comincia a parlare di Onana, anche quello destabilizza e non è bello. E' a scadenza di contratto e ascolta anche lui le voci".

Dopo che si sono rincorse le voci di una possibile cessione, Zhang ha voluto ribadire l'intenzione di Suning di restare alla guida dell'Inter. Come vedi il suo futuro nell'Inter?

"Spero che Suning rimanga, che sia vero, e che l'Inter faccia dei risultati che possano rinforzare ancora tutta la squadra e l'ambiente. Si dice che gli arabi siano quelli con le più grandi possibilità a livello economico. Ma sai, cambiare non è mai semplice e se le cose non vanno come devono poi diventa complicato. Se Suning avesse la possibilità di consolidare la società ed andare avanti, penso sarebbe meglio".

Da quando è entrato nel mondo del calcio, questa estate per la prima volta ha visto l'Italia vincere senza di lei: nel 1982 era parte della squadra, nel 2006 dello staff. Che cosa ha provato?

"Mi è piaciuto come ha giocato questa Nazionale, Mancini è stato molto bravo in questi due anni a creare una certa mentalità. Durante il cammino verso la finale, ho rivissuto dentro tutte le sensazioni ed i momenti che in passato mi hanno portato a vincere due volte con gli Azzurri. Ovviamente ogni squadra è diversa, ma le emozioni possono essere molto simili".