Ultimo stadio (ma davvero…)

Ultimo stadio (ma davvero…)TUTTOmercatoWEB.com
sabato 5 novembre 2022, 13:23Editoriale
di Fabrizio Biasin

Sarebbe molto bello poter parlare di Juve-Inter, partita fondamentale per un miliardo e mezzo di motivi – ecchevelodicoaffà – e in programma domani a Torino, ma qui c’è da registrare una straordinaria rottura di maroni che chiameremo “Politica applicata al calcio”. 
Nella giornata di ieri lor signori (sì, i politicanti) hanno dato l’ennesima mazzata al sogno chiamato “nuovo stadio di Milano”, ovvero l’unico appiglio di Inter e Milan per avere una speranza di restare a galla nell’infangato mondo del pallone e dei conti che se ne vanno quotidianamente affanzum.
E andiamo a snocciolare.
Il sindaco Sala dice così: “Nuovo stadio? In consiglio comunale andremo tra un annetto, adesso purtroppo questa storia dello stadio è troppo tribolata e il mio intendimento è fare un passo alla volta”. 
Anche i meno avvezzi alla faccenda capiscono perfettamente che l’eloquio del sindaco serve unicamente per dare un contentino alla (corposa) parte di giunta totalmente contraria al progetto.
Irrompe Salvini che dice così: “Il Comune ha già fatto perdere troppo tempo a Milano, alle società e ai tifosi. Si scelga subito il nuovo San Siro, oppure si vada a Sesto!”. 


Capite perfettamente che questo significa una cosa sola: la questione stadio è diventata l’ennesimo pretesto per fare politica, per battagliare, per dire “cattivi voi!”, “No, voi!”. E cosa vuol dire tutto questo? Che presumibilmente lo stadio diventerà realtà nell’Anno Domini 3456, quando gli impianti saranno fluttuanti e le nostre squadre giocheranno la SuperLega Interstellare, immaginifico torneo tra galassie (e comunque Inter e Milan avranno un unico stadio fluttuante in condivisione, sia mai).
Ma c’è di più: nella giornata della politica che combatte a suon di dichiarazioni, poteva mai mancare l’uscita estemporanea del buon Vittorione Sgarbi? Giammai. Eccola qui: “Il Meazza non si tocca e non lo dice Sgarbi, è la legge! È del '26, sarebbe come buttare giù l'Eur a Roma, quindi è naturalmente vincolato perché il vincolo sarebbe automatico oltre i 70 anni, non si può buttare giù. E in ogni caso se serve un vincolo lo metterò. Ma non occorre un vincolo per salvarlo, semmai servirebbe una decisione del ministero per dire abbattetelo e non arriverà mai. Dal ministero non arriverà mai!". 
E francamente è anche bello sentir difendere un così importante pezzo di “storia sportiva” ma, capiamoci, è anche ora di trovare soluzioni. La verità è che qui sembra di essere al mercato nel giorno del “fuoritutto”: ognuno spara la sua con l’intento evidente non di pensare al bene comune, semmai di strappare il maggiore consenso (o di evitare la maggior incazzatura).


“Bisogna fare un passo alla volta!”.
“Bisogna andare a Sesto!”
“Bisogna salvare San Siro!”.
Sapete cosa sono questi? Slogan. E con gli slogan, banalmente, si lasciano le Champions League agli altri.