Suning-Inter: 5 anni tra Scudetto, qualche bugia e, finalmente, la verità
Il 6 giugno Suning ha festeggiato i cinque anni di proprietà dell’Inter.
Rammento la sfarzosa conferenza-stampa del passaggio di consegne tra Erik Thohir e Zhang Jindong a Nanchino il 6 giugno 2016 e ricordo ancora meglio la prima Assemblea degli Azionisti, anche perché ero presente, il 28 giugno 2016 all’Hotel Palazzo Parigi di Milano.
Il bilancio di questi cinque anni è ovviamente diventato positivo per lo Scudetto conquistato quest’anno, il 19° nella Storia dell’Inter e il primo di una Proprietà Straniera in Italia.
Guai però a cullarsi sull’Albo d’Oro e, se si vuole davvero bene all’Inter, a non porsi qualche domanda, anche scomoda, sul futuro.
Steven Zhang, dal 26 ottobre 2018 Presidente dell’Inter, il più giovane a ricoprire tale carica nella storia del club nerazzurro, ha rilasciato un’intervista, a dirla tutta senza troppo contradditorio, in cui ha finalmente chiarito molte cose.
Per la verità prima dell’intervista a Zhang Figlio c’era stata la lettera pubblica alla famiglia nerazzurra di Zhang Padre il 4 maggio scorso, dove si poneva il 19° Scudetto come l’inizio di un fulgido cammino dell’Inter, un futuro decisamente diverso dai fatti immediatamente successivi. Anche per quella lettera, la Nazione interista ha sognato subito certi acquisti per raggiungere al volo la seconda Stella. C’è chi tra noi ha sempre pensato che quella lettera più che Zhang Jindong da Nanchino l’avesse scritta qualche solerte impiegato da Milano e che lui l’avesse solo autorizzata, ma cambia poco. Nella realtà Antonio Conte ha salutato l’Inter perché non credeva di poter rivincere subito, a causa della spending-review in atto e toccherà a Simone Inzaghi dimostrare che si è sbagliato. Conte, piaccia o meno, gioca solo per vincere, altro non gli interessa, tant’è che è pure pronto a prendersi un anno sabbatico, come ombra inquietante per tutti i tecnici di grido.
Tornando all’intervista di Steven Zhang, vi sono verità e bugie, oltre a qualche inevitabile banalità, come il gradimento assoluto al nuovo tecnico Simone Inzaghi, che ha subito sposato il progetto. E ci mancherebbe pure che un Presidente non sponsorizzasse al meglio l’allenatore appena preso, sulla carta comunque meno esperto e corazzato del precedente.
Tra le verità indiscutibili ci sono l’orgoglio per il duro lavoro che ha pagato mentre lui era in Cina e il plauso al management italiano che ha portato lo Scudetto.
A chi ha tenuto l’Inter a testa alta, Steven riconosce grande competenza, anche perché fino a cinque anni fa non aveva mai visto una partita di calcio in vita sua. Al proposito Steven ha raccontato un aneddoto divertente: è stato Piero Ausilio a insegnargli quanto conti non prendere gol prima ancora di farlo. Quindi almeno la difesa dovrebbe essere blindata! Non è vero invece che Suning non abbia mai ricevuto proposte di acquisto dell’Inter. Negli ambienti finanziari tutti conoscono l’offerta di BC Partners tra i 750 e gli 800 milioni per avere l’intero pacchetto azionario nerazzurro.
Nel 2016 Suning rilevò da Thohir il 68.55% dell’Inter pagandolo 270 milioni più altri 100 per i debiti di allora e vi ha poi investito molti altri soldi attraverso aziende cinesi collegate, ma una recentissima trattativa per la cessione totale c’è stata eccome! Tant’è che è lo stesso Steven Zhang a contraddirsi nella frase “noi però cercavamo altro”, ossia partners finanziari come Oaktree Capital. E dalle successive parole del Presidente si capisce che il Fondo di Los Angeles non basterà a garantire un futuro tranquillo a medio-lungo termine e che quindi la ricerca di investitori continuerà.
Suning insomma non ha alcuna intenzione di cedere l’Inter.
Dall’intervista celebrativa dei cinque anni di proprietà nerazzurra di Suning, è saltata fuori anche qualche altra verità assoluta. Finalmente!
Per esempio che il conto portato dalla pandemia è tale che non si poteva proprio accontentare Conte sul mercato come lui avrebbe voluto e che ciò che non era fondamentale per lui lo era per il club.
“Conte resta un top coach - ha detto Steven Zhang - ma io come Presidente devo pensare ai conti della società!”
Giusto e sacrosanto! E per la prima volta viene ammesso chiaramente che il risultato economico da ora in avanti verrà molto prima del risultato sportivo. Come l’accenno a Lukaku, che non dovrà essere visto come il simbolo dell’Inter 2021-22, perché tutti hanno un prezzo ed è pericoloso sbilanciarsi su chiunque con un mercato ancora tutto da vivere. Con questo, l’Inter non vuole certo privarsi di Lukaku e vorrebbe davvero limitarsi ad una sola pesante cessione, quella di Hakimi, attorno alla quale fino a fine mese si tenterà di scatenare un’asta per creare concorrenza al PSG e venderlo a ben più dei 60 milioni offerti da Parigi. Meglio si vende Hakimi, più verranno scongiurati altri sacrifici pesanti.
Finalmente Steven Zhang ha fatto una fotografia della realtà, che poi è quella che hanno sempre raccontato quei cattivoni dei giornalisti. E c’è di più. Alla domanda diretta sulla possibilità di rivincere subito lo Scudetto, Zhang ha risposto testuale: “Sei, sette club sognano di vincere lo scudetto ogni anno, ma poi la realtà è diversa. Godiamoci quello conquistato!”
Quindi, popolo interista, altro che seconda Stella! Devi essere pronto anche a non rivincere subito!
E finiamola una volta per tutte anche con certa propaganda illusoria per i tifosi, come la proiezione a fini pubblicitari dell’ombra di Messi sul Duomo solo l’estate scorsa. E’ giunto il tempo di tornare tutti sul Pianeta Terra e saperlo per bocca del proprio Presidente non è necessariamente un male. Ho sempre pensato che il popolo interista, nella stragrande maggioranza, sia intelligente e, se gli parli chiaro, capirà e ti seguirà comunque. Poi quelli che vivono nel mondo parallelo delle bombe di mercato ci saranno sempre ma, onestamente, chissenefrega di loro!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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