Simone Inzaghi ha ricevuto la risposta più importante

Simone Inzaghi ha ricevuto la risposta più importanteTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 11 aprile 2022, 20:06Editoriale
di Tancredi Palmeri

Non era quella della dirigenza sul suo futuro la risposta più importante che attendeva Simone Inzaghi. Checché se ne dica, il suo prosieguo non era in discussione, men che meno da parte di chi decide.

E non erano nemmeno i 3 punti la cosa più necessaria dopo questa giornata. Per quanto, prenderseli, ti aiuta improvvisamente a risolvere un tot di problemi, come hanno dimostrato quelli ritrovati nel borsone non si sa bene come ripartendo da Torino, ma strenuamente protetti.

Contro l’Hellas la risposta più importante che Simone Inzaghi poteva ricevere era ritrovare quel tipo di prestazione che l’Inter aveva prodotto incessantemente a ogni partita della stagione fino al 74’ del derby.

Perché è vero che l’adagio è ‘a questo punto della stagione conta vincere, non come giochi’. Ma non è esattamente vero: non lo è vero perché manca ancora un buon malloppo di partite, e arrivare con l’acqua alla gola già adesso poi ti taglia le gamba negli ultimissimi metri di rush finale - e l’Inter storicamente ne sa qualcosa.

E non è esattamente vero per quel tipo di squadra che è l’Inter: se la Juve vince di furbizia, se il Napoli vince di equilibrio, se il Milan vince di strappi e mentalità, l’Inter vince solo quando gioca bene e produce. Il corollario è la vittoria contro la Juventus, ottenuta con la peggiore partita dell’anno e solo stringendo i denti. Non poteva durare basarsi solo quello, e Simone Inzaghi lo sapeva.

Contro il Verona bisognava vincere come conseguenza del gioco per due motivi: per tesaurizzare quanto raccolto, e soprattutto per edificare il percorso nelle prossime sette partite rimanenti.

In definitiva, l’Inter doveva convincere sé stessa, e solo tornare a dominare partita e avversario potevano rinfrancarla per credere che il controsorpasso possa essere davvero possibile. Poi, Napoli-Fiorentina e Torino-Milan hanno aggiunto il resto.

Facile adesso dire che l’Inter torna a essere padrona del suo destino. Vero, e non vero.

Perché l’Inter deve giocare almeno due partite in più del Napoli, perché il crocevia tra derby di Coppa Italia/Roma a San Siro/recupero a Bologna/trasferta in Friuli può succhiare le forze, e quei 10 giorni diranno davvero se sarà scudetto o no.

Perché il Napoli ha un calendario simile a quello dell’Inter, con almeno una semifinale di coppa Italia in meno, mentre al Milan tocca un finale più difficile.

Per ora l’Inter è padrona del suo destino solo statisticamente, ma non ancora ragionevolmente.

Piccola postilla: ma la Juventus è da considerarsi in corsa? Il calendario ha stesso coefficiente di difficoltà di Napoli e Inter, e sicuramente dopo le non vittorie di Napoli e Milan adesso gli juventini ci credono. Ma -6 con soli 18 punti a disposizione e tre squadre davanti è davvero troppo, soprattutto se il recupero spetta a una squadra con un gioco di sicuro in crescita ma non certo il migliore.