Sei cose (più o meno inutili) tra l’azzurro e il nerazzurro

Sei cose (più o meno inutili) tra l’azzurro e il nerazzurroTUTTOmercatoWEB.com
sabato 26 marzo 2022, 18:29Editoriale
di Fabrizio Biasin

Ben ritrovati.

Ecco a voi sei cose più o meno inutili tra l’azzurro e il nerazzurro.
La prima cosa che ci tocca ricordare durante il fetente regime di pausa per la Nazionale è che stiamo vivendo la peggiore pausa per la Nazionale di sempre, perché le altre annoiano, mentre questa ferisce, imbarazza, umilia.
La seconda cosa che ci tocca ricordare durante il fetente regime di pausa per la Nazionale è che ci hanno tolto l’Inter per offrirci, in cambio, codeste figure barbine. E voi direte “anche l’Inter le sta facendo”. Ed effettivamente è così, inutile negare. Ecco, quantomeno l’Inter non dovrà andare a giocare in Turchia la partita più inutile di sempre (perché di questo si tratta).  
La terza cosa che bla bla bla riguarda Barella: è stanco, stanchissimo, gioca da due anni filati, non è andato neppure una settimana a Gabicce Mare, deve tirare il fiato. Eppure nessuno lo capisce, lo buttano nella mischia, lo condannano alle figuracce e lo spremono e lo spremono e lo spremono. E quelli che, invece, si permettono di infierire (“ah, guardalo che tira indietro la gamba!”), consentitecelo, non capiscono un cazzo (detto in francese).

La quarta cosa che ci va di dire è la più bella e riguarda il visionario Marcelo Brozovic e il suo contratto, recentemente rinnovato. È stata lunga, articolata, complicata, ma alla fine abbiamo portato a casa un accordo che più bello non si può: il croato sarà nerazzurro fino al 2026. Ecco, sapete cos’è la cosa assurda? Il sottoscritto nelle ore successive all’annuncio si è trovato a dover controbattere nei confronti di chi “sì però nel 2026 sarà vecchio” e “sì però guadagna troppi soldi”, e “sì però è più un problema che altro, perché quando non c’è le cose vanno male” (come se fosse colpa sua). A tutti questi ho risposto “eh, sì, purtroppo ha rinnovato: ce ne faremo una ragione”. No, perché, diciamolo, ultimamente va di moda far passare il concetto che perdere i calciatori a zero sia un colpo di genio di questo e quel dirigente. Straordinario. 
La quinta cosa che buttiamo sul piatto riguarda Giuseppe Marotta da Varese, da ieri 65enne. Sappiate, amici cari, che il Palazzo del calcio ha già provato a convincerlo a fare “un salto” in Figc e figuratevi se non ci riproverà dopo l’Apocalisse azzurra. Ebbene, don Beppe non ha alcuna intenzione di mollare il nerazzurro, almeno non nel presente. 
La sesta cosa e buonanotte ci porta al prossimo 3 aprile, si gioca Juve-Inter e, insomma, in palio ci sono più di tre punti, ci sono le ambizioni tricolori di una squadra che vuole e, soprattutto, deve risvegliarsi, che l’abbinata Macedonia e Gianduiotto proprio non ci interessa. Preghiamo insieme.