Sacchi e un fischio senza senso: all'AIA, evidentemente, qualcosa non funziona

Sacchi e un fischio senza senso: all'AIA, evidentemente, qualcosa non funzionaTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 11 gennaio 2023, 13:02Editoriale
di Filippo Tramontana

Partiamo da un presupposto molto semplice che è anche un dato di fatto: a Monza all’80^ minuto il risultato era 1-3 dopo il gol di Acerbi! Non c’è spazio per altri discorsi o altri punti di vista, non si può questionare sull’episodio che ha, di fatto, deciso la partita. Chi era presente allo stadio parla di un arbitraggio molto casalingo, quasi ad avere la sensazione che l’arbitro avesse l’Inter in antipatia. Pazienza, capita anche a favore, succede che l’arbitro in campo subisca l’ambiente di casa e inconsciamente si adegui anche se, ovviamente, non è cosa giusta da fare.

La cosa veramente sconvolgente è che un direttore di gara decida a priori di prevedere un fatto non ancora accaduto e che, nel caso di Monza-Inter, mai accadrà. Il secondo fischio di Sacchi, che rileva l’inesistente infrazione dell’attacco interista, arriva un centesimo di secondo dopo il primo, servito per riprendere il gioco e far calciare la punizione ad Asllani: Sacchi ha preso una topica che sembra (e sottolineo la parola sembra) premeditata, forse pensava di dover rimediare a un errore precedente, non posso saperlo, è chiaro che il suo intervento è stato non solo avventato ma anche assolutamente senza senso. Io non amo per nulla la classe arbitrale italiana da qualche anno e non ne ho mai fatto mistero.

E’ evidente che le cose all’AIA non funzionano. Il “caso D’Onofrio” con conseguenti dimissioni del presidente AIA Trentalange costituisce il più grande biglietto da visita di un imbarazzo di cui si parla troppo poco.

Ogni domenica è un rincorrersi di nuovi protocolli che smentiscono quelli precedenti, ogni partita è costellata da errori, incomprensioni, gestioni diametralmente opposte di situazioni simili tra loro in relazione al diverso arbitro, fino ad arrivare ai fischi casuali e clamorosamente inventati.

Credo che alcuni arbitri dovrebbero non solo essere fermati ma, se la gestione fosse efficiente e meritocratica, dovrebbero essere retrocessi o addirittura invitati a prendere la via per la porta d’uscita. Abisso si rese protagonista di un Fiorentina-Inter passato alla storia! L’episodio fu ai limiti del tragicomico. Parliamo del famigerato “fallo” di petto di D’Ambrosio che secondo Abisso fu da rigore: finì 3-3 con il rigore del pareggio viola segnato al minuto 107’ dei tempi regolamentari. Il  var durò 5 minuti perché Abisso dovette per forza “trovare” un braccio che non c’era pur di avere ragione. Abisso ha avuto l’arroganza e la malafede di concedere rigore per non sbugiardarsi e tenere il punto nonostante l’evidenza. Abisso arbitra ancora in serie A e i danni che ha combinato domenica a Marassi sono solo gli ultimi di una lunga serie.

Possiamo poi parlare degli errori tecnici della squadra, di Lukaku fuori condizione e ancora fermo ai box, di Mkhitaryan che si cimenta in un sombrero a metà campo al minuto 93’ o di Dumfries che non salta su Caldirola: tutto vero, ma se Sacchi non decide di agire come se fosse sotto effetto di allucinogeni al minuto 80 sei 3-1, porti a casa i 3 punti e tutto il resto scompare come per magia