Riusciamo a trovare qualcosa che funziona in casa Inter?

Riusciamo a trovare qualcosa che funziona in casa Inter?TUTTOmercatoWEB.com
domenica 7 aprile 2024, 10:48Editoriale
di Gabriele Borzillo

Potrebbe anche essere divertente: potrebbe, appunto, condizionale presente del verbo potere. Perché, alla fine della fiera, non è divertente, non fa ridere e, diciamolo pure, sta annoiando non poco il popolo del cielo e della notte. Poi a me diverte pure, vuoi mettere dovesse accadere ciò che stiamo aspettando tutti quanto si godrebbe, condizionale presente del verbo godere? Il dover trovare qualcosa che non funziona non dico tutti i giorni, meglio quasi tutti i giorni diventa, alla lunga, esercizio noioso e monotono. E un giorno c’è il problema di tizio, e un giorno di caio, e perché quello segna poco il tutto, accidempolina, con una fioritura di condizionali che nemmeno una serie infinita di periodi ipotetici giustifica. Perché le cose si possono pure raccontare usando il condizionale, lo facciamo un po’ tutti, possibilmente senza esagerare: nella vita di tutti i giorni, riprendo il concetto, la lunga serie di potrebbe, sarebbe, farebbe o direbbe annoia, alla lunga.

Comunque, poiché ciascuno racconta ciò che più gli aggrada convinto di essere nel giusto, e chi siamo noi per smentire i racconti, limitiamoci a leggere se avanza del tempo, nessuno ci obbliga a farlo: pertanto incazzarsi, prendersela, farsi il fegato grosso non ha molto senso. Inoltre, la stagione dei ragazzi fa dimenticare il contorno.

Torniamo invece a parlare di pallone, ci piace di più: mi rendo conto di quanto, ormai, parlare di pallone sia diventato complicato. A chi volete interessi sapere i movimenti dell’Inter in campo? Capire come i ragazzi di Simone Inzaghi riescano a sviluppare un gioco offensivo con tutti gli effettivi, studiare le sovrapposizioni, i raddoppi, i tagli, il riempimento dello spazio e tutta una serie di mosse che il tecnico nerazzurro, auguri assai per il suo recente compleanno, ha inculcato nella testa dei suoi uomini.

Domani sera, intanto, si va a Udine: no, anzi, vanno a Udine che io resto a casa a guardarla in televisione. E non sarà una passeggiata di salute. Molti si domandano per quale motivo quando gli altri giocano contro l’Inter danno sempre il centodieci per cento, neanche il cento. La risposta è semplice, basta che abbiate giocato a calcio, praticato qualche sport, parlato con chi ha praticato sport, anche a biechi livelli come i miei ad esempio: capita quando incontri i numeri uno, quelli che sono davanti a tutti, incensati – oddio, i nostri non è che siano incensati così tanto ma, alla fine, chissenefrega – ed esaltati – oddio, i nostri non è che siano esaltati così tanto ma, alla fine, chissenefrega – di trovare motivazioni molto più forti rispetto alle solite, già parecchio elevate. Insomma, raschi il fondo del barile pur di far bene, di farti vedere, conoscere, ricordare. Quindi no, non c’è nessuna volontà di disturbare la marcia nerazzurra verso la seconda stella: è, semplicemente, quella forza nascosta che agita animo e mente degli sportivi. Quindi domani sera concentrati e tosti: ne mancano sempre meno ma, il cammino, è ancora lungo: e insidioso.

Alla prossima, avanti l’Effecì.