Resistere, resistere, resistere
Chissà chi parte oggi. Cioè, ogni volta che in questo periodo mi capita di buttare l’occhio su quel che concerne il fantastico calciomercato, inizio a pensare di non avere nemmeno una squadra con cui iniziare il prossimo campionato. Perché, perdonatemi, se cerco di rimettere insieme le varie e variegate situazioni riguardanti l’Inter, delle altre confesso di interessarmi il giusto, siamo partiti un mese e mezzo fa dalla cessione di Bastoni. Cessione di Bastoni, ripeto.
Oh, basta andare a prendere le notizie dell’epoca, epoca si fa per dire, mica me lo sto inventando. Poi la telenovela Hakimi, della quale tutti conoscevamo il finale purtroppo, ancora oggi fatico a comprendere i tifosi che si struggono, un sacrificio andava fatto un sacrificio è stato fatto. Qualcuno, nel mare magnum, ha gettato anche il povero Nicolò Barella, prossimo a vestire la maglia di qualche importante club di Premier League a fronte di un’offerta da recapitare all’Inter per una somma indefinita di milioni. L’offerta, a quanto mi è dato di sapere, non è mai arrivata: o, meglio, non è mai stata presa in considerazione anche fosse, per caso, arrivata. In verità l’Inter manco l’ascolterebbe così come, ammesso e non concesso qualcuno si fosse seriamente interessato, non esiste alcuna trattativa per il succitato Bastoni. Nel frattempo Lautaro, tra una partita e l’altra di Coppa America, veniva sempre indicato come il secondo big da immolare sull’altare dell’euro. Peccato che a oggi, primo agosto, offerte vere, quelle con tanti zeri che piacciono a qualsivoglia Società in questo particolare momento economico/pallonaro, non siano mai state recapitate né a Beppe Marotta né, tantomeno, a Piero Ausilio. Sì, però non importa: arriveranno delle offerte. Così, perché devono arrivare. Bene, aspetteremo tutti ansiosamente le offerte: ma dalla Spagna, perché Lautaro non vuole andare in Premier.
Aspe’, non è che non ci vuole andare: facciamo che nessun grande club di Premier ha chiesto del Toro finora. Anche perché Camano, l’uomo chiamato dal giovanotto argentino per salvaguardare i propri interessi, colui che una volta ceduto Hakimi al PSG il giorno dopo ha dichiarato Achraf non vede l’ora di giocare nel Real, era virgolettato e su più di un quotidiano giusto per spiegarci bene, fino a oggi ha parlato di tante cose ma soldi, dalla Liga, manco l’ombra. Ora, stante il fatto che Lautaro ha un contratto in scadenza nel 2023 e fino ad allora è un tesserato dell’Inter tutto il resto è noia, vedremo se A) il suo abile procuratore piomberà in viale della Liberazione con l’assegnone o B) magari si mettono a chiacchierare su un eventuale rinnovo, perché no, raggiungendo anche un accordo perché va bene tutto ma il ragazzo prende pochino rispetto al suo valore. Lo sa lui, lo sa il suo agente, lo sa anche Marotta, per non parlare di Antonello, oltre a saperlo qualunque tifoso interista e non. Certo, piacerebbe anche a me trovarmi di fronte a un novello Skriniar o al no, nein, niet di Romelu al Chelsea. Però non tutti sono fatti alla stessa maniera.
Il primo mese di questo festival della compravendita è terminato: a parte qualche potente club inglese e il PSG le altre, indipendentemente dal nome che dà lustro ma in questo periodo non gonfia le casse societarie, fanno una gran fatica a trovare qualche euro utile che so, a un prestito con diritto che di obbligo manco se ne parla. E non è un problema di Inter, è una situazione generalizzata e cristallizzata. Comunque, per chiudere, vorrei ricordare che oggi, uno agosto 2021, l’Inter giocherebbe con: Samir, Skriniar, de Vrij, Bastoni, Darmian, Barella, Brozo, Calhanoglu, Perisic, Lautaro, Lukaku.
Non è poco.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati