Quel che vedo non è reale: c'è solo da pregare!
Inter e Juventus, candidate alla vigilia del Campionato allo Scudetto per profondità di rosa e monte-ingaggi, sono in crisi nera, le romane vanno su o giù in un’incomprensibile altalena, Atalanta e Udinese sono a sorpresa in vetta alla classifica della Serie A, insieme al Napoli che ha battuto il Milan a San Siro nel primo sconto al vertice, con la Juve incredibilmente sconfitta a Monza e l’Inter travolta a Udine. Davanti a questo quadro, l’unica cosa che mi viene in mente è che quello che sto vedendo non può essere reale.
Evidentemente questo avvio di stagione, col Mondiale di mezzo, ha fatto sbagliare i calcoli, ma non solo all’Inter, che ha già perso tre partite su quattro in trasferta. Il “mal comune mezzo gaudio” è l’unica, stupidissima frase fatta che mi viene da scrivere, anche solo per consolarmi un po’.
Rispetto ad un anno fa, quand’era terza dietro Napoli e Milan con 17 punti, 22 gol segnati e 8 subiti, l’Inter oggi sta nelle retrovie della classifica con cinque punti di ritardo, ha segnato 9 reti in meno e ne ha subite 3 in più.
Come non bastasse, un anno fa l’Inter, dopo sette giornate era ancora imbattuta, perché avrebbe perso la giornata successiva a Roma con la Lazio, mentre quest’anno ha già perso tre partite su sette e tutte e tre in trasferta.
Sul banco degli imputati, in prima fila, c’è ovviamente Simone Inzaghi, perché nel nostro calcio paga sempre l’allenatore e per conferma chiedere a quelli della Juve che chiedono al testa di Allegri già da settimane.
Peccato però che nel calcio odierno cambiare allenatore dopo nemmeno un terzo di campionato sia impossibile, ancor prima che per l’assenza di candidati credibili, per ragioni squisitamente economiche: nessuno si può permettere di pagare due allenatori già a settembre, l’Inter soprattutto.
Quindi che fare? Pregare, non ci resta che pregare che prima o poi all’Inter Inzaghi torni a capirci qualcosa, perché tra turn-over indiscriminato e astrusi cambi in corsa, non si vede proprio come uscirne.
Altro che le due vittorie consecutive senza prendere gol: di misura con Torino in extremis e comoda in Champions a Plzen, che avevano illuso che si intravedesse la luce in fondo al tunnel. L’ennesimo tracollo ha dimostrato ineluttabilmente che quella luce in fondo al tunnel era solo il treno che sopraggiungeva da Udine a forte velocità.
In difesa l’Inter commette errori da oratorio, perché al di là del ritardo di condizione fisica sono tutti drammaticamente inaffidabili. Bastoni si è fatto ammonire dopo nemmeno un quarto d’ora e invece che reagire in modo nevrotico prendendo a calci la panchina sarebbe meglio che si riguardasse.
De Vrij, al quale Inzaghi a Udine ha preferito Acerbi, è entrato con un atteggiamento da far rabbrividire: nella stessa azione ha regalato il corner e si è perso l’uomo con cui l’Udinese ha ribaltato e vinto la partita.
Vedo cose che non stanno né in cielo né in terra e per fortuna non solo all’Inter: per questo quello che sto vedendo non può essere reale. Io non so che preparazione sia stata scelta in una stagione che non ha alcuna casistica, visto che non è mai successo di trovarsi con una pausa di quasi due mesi tra novembre e gennaio per il Mondiale, ma qualcosa di dannoso dev’essere stato fatto, se l’Inter gioca se va bene un tempo, la Juve ancora meno, subendo qualsiasi avversario.
Non è possibile che si siano tutti così imbrocchiti, né che giochino contro l’allenatore ad un mese dall’inizio della stagione.
Per questo, ribadisco per l’ennesima volta che quello che vedo non è reale e al di là delle solite reazioni di pancia non vedo soluzioni immediate. Quindi non resta altro che pregare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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