Perché Simone Inzaghi merita 7.5: comunque grande annata
Per la prima volta dopo 12 anni la Serie A assegnerà lo scudetto solo all’ultima giornata: e anche questo dice chiaramente, quanto checché se ne dica, sia stato uno scudetto difficile da vincere, e quanto merito abbia Simone Inzaghi.
L’allenatore dell’Inter merita un 7.5 per la stagione, e tutto deve essere messo in contesto e considerato. Le premesse del 2021-22 sono ben note a tutti, e aggiungiamoci anche l’impresa psicologicamente terribile di dover raccogliere il testimone da un leader carismatico e appena vincente come Conte, sapendo soprattutto che per ben che ti vada al massimo potrai solo eguagliare i suoi risultati.
Inzaghino è arrivato all’Inter con un bersaglio sulle spalle grosso così, pronto a prendersi tutte le frecce perché dopo lo scudetto e le cessioni eccellenti "ma dove vuoi andare, e soprattutto non hai mai vinto lo scudetto in carriera ma ci sarà un perché". E sembrava che le spalle fossero ormai pronte per i dardi quando già a ottobre l’Inter piombava a -7 e sprecava occasioni su occasioni.
E invece lì cominciano i meriti eccezionali di Simoncino: ha pulito la mente dei suoi, non facendola inficiare dallo scoramento dello svantaggio monstre immediato; ha insistito sul gioco come matrice di ogni risultato, e ne è stato ripagato al massimo, portando l’Inter non solo ad essere indiscutibilmente la squadra che gioca meglio in Italia, ma ad avere una produzione anche maggiore rispetto a quella di Conte.
Inzaghi ha poi portato la personalità per provarci in Champions, per giocare all’europea, prendendo complimenti da inglesi e spagnoli, e forse recriminando solo sullo spietato sorteggio degli Ottavi.
Ma il voto deve essere plasmato dai risultati: e dei 3 titoli realmente possibili, ne sono arrivati 2 su 3, al termine di finali una più epica dell’altra, e in condizioni in entrambi i casi psicologicamente sfavorevoli.
Ovvio, rimane la delusione per aver buttato la possibilità di essere padroni del proprio destino. Probabilmente a Bologna è mancata quella ferocia che Conte aveva instillato, confidando troppo nel bel gioco e dimenticando che certe partite bastarde si vincono solo sporcandosi la faccia.
Ma il 7.5 a Inzaghi è cementato da percorso, gioco, titoli, e premesse, considerando che l’Inter dopo le cessioni pur essendo la campionessa in carica però disponeva solo della seconda miglior rosa del campionato dopo la Juventus - confronto impietoso peraltro con quella che era unanimemente la favorita.
Rimane un dettaglio: lo scudetto non sarebbe nemmeno ancora assegnato, e Simone ha portato almeno il Milan a dover sforzarsi fino alla fine per prenderselo, nonostante l’Inter abbia avuto la tappa asperrima dal punto di vista psicofisico della finale di Coppa Italia, e nonostante sia entrato in campo da -5. Andrà come dove andare, e la squadra è la prima a sapere che non c’è aria di miracoli.
Ma non fare altri errori adesso è un altro piccolo successo di Simone Inzaghi per impostare meglio già la prossima stagione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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