Perché l'Inter questa settimana piangerà. Ma adesso fa paura? Cosa può fare Inzaghi per la scalata
La vittoria a Venezia in sé non aggiunge niente rispetto a quanto non si sia evinto una settimana fa sull’Inter. La squadra di Simone Inzaghi è stata dura e compatta, ancora una volta ha concretizzato meno di quanto avrebbe dovuto, ha tenuto in vita l’avversario fino alla fine, ma stavolta come nelle ultimissime uscite è durata fino alla fine e ha cominciato a introdurre un pochino di più il concetto di gestione.
Quello che si aggiunge è che nel giro di 8 giorni il vantaggio che sembrava incolmabile dal Milan, è passato invece da -7 a -1, e con grande scorno dei rossoneri che in verità hanno ampiamente meritato le sconfitte e che adesso giocano senza freschezza mentale addosso, in un pauroso déjà vu dell’anno scorso. Mentre invece il Napoli ha neutralizzato le assenze, acquisendo linfa dalle celebrazioni di Maradona, e forse ha prodotto la propria migliore prestazione stagionale proprio quando più ne aveva bisogno.
Ma l’Inter adesso fa paura? La risposta è sì. Perché in quelle 4 ore tra il fischio finale della partita del Milan e quello d’inizio di quella del Napoli, si sono sprecate le tensioni di napoletani e milanisti e le riflessioni degli appassionati nel vedere il messaggio psicologico di una classifica che diceva Napoli 32, Milan 32 e Inter 31, ma con solo il Napoli con una partita in meno.
Soprattutto perché l’Inter è sicuramente quella che ha giocato meglio finora: in Serie A non ha sbagliato l’approccio né lo sviluppo di nessuna partita, e tutti i punti persi sono stati per mala gestione dell’ultima mezz’ora. Né il Napoli né il Milan hanno prodotto gioco con questa costanza, e dunque la vicinanza dell’Inter non è casuale.
Cosa può fare adesso Inzaghi per la scalata? Perché se il punticino di distacco dal Milan adesso sarà un gap che si palleggeranno, il -4 invece dal Napoli è pur sempre una partita e mezzo di distanza.
Fino alla sosta di Natale l’Inter incontra in serie: Spezia a San Siro, Roma fuori, Cagliari in casa dopo essere andata a Madrid, Salernitana fuori e Torino in casa. Può reggere questo ritmo senza scoppiare? Tanto più che già Darmian dovrebbe tornare nel 2022. Servono tre partite come contro il Venezia, e due come contro il Napoli. Dosare quando puoi in quelle tre, cercare il tuo ritmo senza paura nelle altre due. Lo Spezia è una squadra che gioca quindi non farà sconti, con Thiago Motta che riceverà l’abbraccio dalla curva. Ma poi a Roma ci vorrà un’altra prestazione senza freni per non sprecare la rincorsa. Mentre i tifosi interisti guarderanno l'altra panchina e cacceranno in dentro le lacrime, visto che incredibilmente dopo 11 anni sarà rotto l'incantesimo che non aveva mai visto confrontarsi Mourinho e l'Inter (e che nemmeno si erano mai confrontati nei 10 anni precedenti). Nel frattempo, quello che Simone Inzaghi può fare, è non guardare la classifica…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati