Milan Skriniar è una cosa bella

Milan Skriniar è una cosa bellaTUTTOmercatoWEB.com
sabato 12 giugno 2021, 16:21Editoriale
di Fabrizio Biasin

Senza un vero perché, dedichiamo queste poche righe a Skriniar Milan, giocatore dell’Effecì.

Uno che, badate bene, non parla mai a sproposito.

Skriniar Milan ha un nome poco nerazzurro ma il sangue di Peppino Prisco. Un bel giorno gli dicono “l’Inter sarebbe interessata ma…”. E lui risponde “niente ma, ci vado anche a piedi”. È vero, non stiamo esagerando. 

Il suo procuratore dell’epoca tratta con la Samp e Ausilio per arrivare a una chiusura dell’affare e, per mille motivi, la faccenda è tutt’altro che semplice. Skriniar Milan freme, vuole l’Inter costi quel che costi e il giorno della fumata bianca esulta come un bimbo a Gardaland, corre a Milano, firma, gioisce tipo Tardelli al Mundial.

E non parla mai a sproposito.

La gente lo conosce poco. “Eccola qui l’ennesima riserva”. Col cazzo. Diventa titolare, perfetto nella difesa a quattro di Spalletti. Non sbaglia niente. Non alza mai la voce. Gioca sempre.

E non parla mai a sproposito.

A un certo punto c’è da rinnovare il contratto. Il suo agente fa un po’ il Raiola de noantri, tira la corda, cerca di strappare l’ingaggione, cazzeggia. Skriniar Milan si rompe le balle, lo manda a pascolare. E firma il rinnovo.

Senza parlare mai a sproposito.

Poi arriva Conte. Skriniar Milan fa fatica, non digerisce la difesa a tre. Diventa alterativa a titolari, poi neanche quello, nell’ultimo periodo della stagione 19-20 scompare dai radar. “È sul mercato”, dicono i più. “Conte non lo vede”, dicono altri. Lui abbozza.

Ma non parla mai a sproposito.

La stagione successiva, quella terminata con lo scudetto, si riprende come Rocky nel finale di Rocky II. Torna al suo posto. Impara i meccanismi fetenti della difesa a tre. Torna a essere Skriniar Milan, muro invalicabile. Un pezzo di scudetto è anche suo. Un bel pezzo. Ma non è che va in giro a dirlo, perché è tutto tranne uno che se la tira, lui.

E infatti non parla mai a sproposito.

Nei giorni marci delle indiscrezioni, del “andrà tutto male” e “l’apocalisse è vicina”, molti agenti di calciatori storcono il naso, rilasciano interviste, alcuni fanno sapere “vedremo cosa accadrà”, altri nicchiano. Milan Skriniar tace. E sapete perché? 

Perché non parla mai a sproposito.

Skriniar Milan resterà certamente nell’Inter di Simone Inzaghi? E chi può saperlo, magari no. Magari arriva un’offerta dalla Premier del genere “va che bella plusvalenza” e lo vendono. Oh, parliamoci chiaro, può capitare. Oppure no, resta e va avanti a fare quello che sa fare molto bene: il difensore con i controcazzi.

Che vada o che resti, la faccenda è un’altra: Skriniar Milan è un professionista esemplare, un esempio, uno che sa da dove è arrivato e ringrazia chi ce l’ha portato (se stesso, ma anche il suo club). Molti dovrebbero imparare da lui, bravissimo a fare le cose più difficili al mondo: tacere, lavorare, gioire nei momenti buoni, affrontare quelli complicati.

“Voglio restare all’Inter e difendere lo scudetto”.

Ieri ha detto così, per quello che vale. 

Più Skriniar Milan per tutti.