Le parole di Marotta un terremoto. Ma Inzaghi è a rischio?

Le parole di Marotta un terremoto. Ma Inzaghi è a rischio?TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 9 novembre 2022, 12:34Editoriale
di Filippo Tramontana

“Abbiamo bisogno di una profonda riflessione interna”. Le parole di Marotta all’indomani della brutta sconfitta di Torino contro la Juventus, suonano come un terremoto in casa Inter. L’Ad nerazzurro, di solito propenso a pesare le parole e a non sollevare polveroni, usa un tono dal sapore di un vero e proprio sfogo rivelatore di una frustrazione celata per giorni.

Il cammino dell’Inter in campionato è sicuramente sorprendente. Una squadra costruita per vincere e per rifarsi dello scudetto perso sul filo di lana dell’anno scorso, non può certo permettersi  di perdere 5 partite su 13. I numeri li ha elencati Marotta senza volerli nascondere perché anche lui sa che sono troppo grossi per farlo.

Oltre alle cinque sconfitte, avvenute tutte in scontri diretti, c’è l’incredibile dato dei gol subiti: 19 reti incassate in 13 partite di cui ben 16 in trasferta: numeri su cui ragionare, anzi su cui fare “una grossa e approfondita riflessione”.

Marotta non si ferma qui e, con tono ammonitore, raccomanda allo staff tecnico di individuare il problema e di porvi subito rimedio. Non è giustificabile, per un organico come quello nerazzurro, faticare tanto e arrendersi alle avversità con altrettanta facilità.

Quello che non ho capito del tutto è se Marotta con quelle parole abbia voluto mettere in discussione la posizione di Inzaghi.

L’A.d. interista mediaticamente ha sempre usato la tattica della “serenità” apparente anche nei momenti in cui la tensione si tagliava con il coltello (la fine del primo anno con Conte ne fu l’esempio), ma qui ho visto un Marotta diverso, molto seccato e sorpreso per la piega che sta prendendo il campionato dell’Inter.

Anche noi tifosi, a dire il vero, non ci aspettavamo un inizio così stentato, anzi, si sperava, dopo qualche difficoltà, di aver definitivamente superato il periodo di crisi e, credevamo, si fosse pronti per la rincorsa ad una vetta lontana ma pian piano raggiungibile.

Il tonfo di Torino è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Diciamocela tutta, nessuno pensava di perdere soprattutto in questo modo. L’Inter arrivava da un ottimo periodo condito da un miracoloso passaggio del turno in Champions e da una rimonta in campionato che aveva portato la squadra di Inzaghi a soli due punti dal Milan.

Il primo tempo di Torino, pur nella sua ormai immancabile imprecisione sotto porta, è stato positivo. L’Inter ha gestito e costruito azioni da gol in successione contro una Juve rimaneggiata per i tanti infortuni subiti.

Ma dopo il gol bianconero la squadra ha perso la testa. Fagioli e Miretti sembravano i veterani mentre Barella e compagni davano l’impressione di aver assunto il ruolo dei giovani senza esperienza, insomma il mondo capovolto.

Ingenuità, ansia e frenesia hanno contribuito alla sconfitta dell’Inter, ingiustificabile per giocatori di questo livello.

Ovvio che a questo punto una riflessione vada fatta e se arriva a dirlo pubblicamente anche Marotta deve essercene veramente bisogno anche dentro i muri di Appiano.

Non credo che, a oggi, la posizione del mister sia in discussione, ma le prossime due partite diranno molto sul futuro anche di Inzaghi. A bocce ferme, dopo la trasferta di Bergamo e l’inzio del Mondiale, la pausa di riflessione sarà obbligata e sicuramente più facile da gestire. Non si può più sbagliare, non solo in termini di risultati ma anche dal punto di vista dell’atteggiamento della squadra, attualmente troppo umorale e scostante per pensare di recuperare punti a chi ha autostima e organizzazione di gioco.

Tocca a Inzaghi ora dimostrare che se ne può uscire più forti di prima, ma a giudicare dalle parole di Marotta, bisogna farlo subito perché tempo per sbagliare non ce n’è più.