La scelta - definitiva - di Skriniar
Partiamo dalla cosa più importante: l’Inter ha vinto la Supercoppa. E questa è una certezza, non cambierà. Ci è riuscita giocando una grande finale contro il Milan, un partita mai in discussione che racconta tante cose ma soprattutto una: questa squadra ha un grande potenziale, alla faccia di chi fino a qualche tempo fa pensava l’esatto contrario.
Ma è giusto che le celebrazioni terminino qui, perché c’è da pensare al futuro, quello prossimo e quello anteriore. Per lo scudetto ci sono poche speranze ma vanno coltivate fino in fondo. C’è un ottavo di Champions. C’è la Coppa Italia. Insomma, tocca darsi da fare.
E poi tocca parlare di Skriniar, inevitabilmente. Del suo futuro lontano da Milano e più vicino alla Gioconda.
Si possono dire tante cose sulla faccenda, proviamo a riassumere il nostro modestissimo pensiero partendo dalla società. La faccenda si poteva gestire certamente meglio, si poteva accettare l’offerta da 50 milioni di inizio mercato estivo e puntare sull’antico obiettivo, Bremer. I tifosi si sarebbero incazzati, ma alla lunga tutto avrebbe avuto senso. La verità è che l’Inter puntava a una cifra superiore, ma i francesi sono scomparsi e si sono ripresentati solo a fine mercato quando ormai era tardi per dire “sì”, ché a un giorno dalla fine del mercato un titolare non si rimpiazza.
Poi c’è il ragazzo, Skriniar, un professionista esemplare. Ecco, un anno fa probabilmente avrebbe detto sì a qualunque proposta, poi sono arrivati i francesi e ha capito di poter incassare una pioggia di quattrini. Ha passato la palla al club: potete vendermi subito e incassare, oppure trattenermi e perdermi a zero. Non ha forzato, perché giocare nell’Inter è sempre stato un onore e – diciamolo – andare via a zero gli permette di guadagnare un mare di soldi in più, il famoso bonus alla firma che in realtà non è altro che il “prezzo del cartellino”, attualmente solo e soltanto suo.
Ecco, non credete a chi dice “beh, magari l’Inter alzerà l’offerta e lui cambierà idea”, perché non è così. L’Inter non vuole e non può andare oltre 6 milioni + bonus anche perché, francamente, non avrebbe senso. Lui, viceversa, ha scelto legittimamente di guardare al portafoglio, metterà in tasca quasi dieci milioni di euro a stagione più il suddetto bonus. Noi “romantici” pensavamo “magari la fascia farà la differenza…”, ma ormai certe cose contano pochissimo, maledetto calcio moderno.
Al di là di tutto c’è una cosa che conta più delle altre: l’Inter è ancora in corsa su tre fronti e non può permettersi distrazioni. Per questo Skriniar che, ribadiamo, ha tutto il diritto di fare quel che crede, deve trovare la forza per raccontare la verità. Anche solo due parole per dire “darò tutto fino all’ultimo” o, al contrario, “non ho ancora deciso nulla”. Qualcosa, ma non il silenzio, perché la verità può far male ma alla fine vince sempre, mentre il silenzio rischia di creare un’orrenda barriera tra giocatore e mondo nerazzurro.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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