L'Inter vende cara la pelle e spera nel final thrilling!
Mai mi sarei aspettato dopo 120’ di Coppa Italia con annessa festa per aver vinto il secondo Trofeo stagionale contro la Juventus e il netto successo del Milan sull’Atalanta la bella Inter ammirata a Cagliari contro una squadra determinata a salvarsi in uno stadio simile ad una bolgia. E invece l’Inter ha messo il silenziatore a tutto e ha allungato il Campionato all’ultimo respiro.
Comprensibilmente stava per andare in scena la festa Scudetto del Milan con migliaia di persone convenute in piazza Duomo solo in attesa del fischio finale di Cagliari-Inter. E invece l’Inter è stata cattiva, perché ha rimandato la festa dei cugini di una settimana. Poco male, dirà qualcuno, perché la sorte del campionato resta segnata, con due punti di vantaggio e due risultati a disposizione del Milan a Reggio Emilia contro il Sassuolo, mentre l’Inter come al solito dovrà obbligatoriamente vincere a San Siro con la Sampdoria. Ma, cercando di essere razionali, il campionato è stato regalato lo scorso 27 aprile a Bologna, a mio giudizio dalla follia di Radu e temo che se ne accorgeranno anche quelli, mai in passato tanto politically correct, che da settimane si avventurano alla ricerca di altre responsabilità.
Ma se come temo ci sarà l’arrivo a pari punti o si guarda agli scontri diretti col Milan o si guarda a Bologna, dove senza il suicidio di Radu, l’Inter chiuderebbe con un punto in più, sufficiente per tenersi lo Scudetto sul petto.
Tra le diverse combinazioni possibili, quella dell’arrivo congiunto a 84 punti resta forse la più probabile col pareggio del Milan a Reggio Emilia, visto che per loro è davvero sufficiente dividersi la posta, fregandosene della vittoria nerazzurra sulla Sampdoria. Se poi non sarà così, ci saranno mesi per distribuire altrove le tante responsabilità di uno Scudetto buttato sul vento, che secondo il trogloditico costume italico, andrà sul conto dell’allenatore Simone Inzaghi, l’unico che non gioca e che al primo anno di Inter ha già portato a casa due trofei, scrivendo la storia.
Poi c’è la possibilità desiderata da tutti gli interisti del globo terracqueo, l’ennesima, sorprendente, appendice positiva di una favola: quella che al Milan a Reggio Emilia venga il braccino del tennista e finisca sconfitto da un avversario che in realtà non ha più nulla da chiedere né da dimostrare. E in tal caso, per me che di Scudetti ne ho raccontati sette in TV, questo sarebbe senza dubbio il più bello di tutti, ma al momento è realtà parallela.
Questa è la settimana dei maghi e dei profeti, di quelli che nella vita di tutti i giorni indovinano al massimo solo il piatto che gli arriva in trattoria dopo averlo ordinato al cameriere. Questa è la settimana delle frasi vecchie come il mondo, del tipo ‘non succede ma se succede…” o “Io ci credo sempre”.
Questa è la settimana del tifoso qualunque, ottimista oltre ogni ragionevole logica. Ma è bello e giusto che sia così. Il cuore di molti palpita al cospetto di un campionato, certamente di basso livello rispetto ad altri in Europa, ma comunque combattutissimo, come non accadeva da tempo per il calcio italiano, per quello milanese addirittura dagli anni ’50.
E allora godiamocela fino in fondo questa settimana, senza fare pronostici, anche perché da Bologna-Inter in poi, non so se c’avete fatto caso, tutto è tornato ad andare secondo logica, con Milan e Inter che hanno sempre battuto le squadre a loro inferiori senza sorprese, per quanto ce la si sia gufata ogni volta da una parte e dall’altra. I rossoneri, dopo la Lazio a Roma, hanno battuto in successione Fiorentina, Verona e Atalanta, incassando un solo gol e diventando così con 31 gol subiti insieme al Napoli la miglior difesa della Serie A, dato appena migliore di quello dell’Inter che a fronte dei 32 gol subiti ha il miglior attacco e ha battuto Udinese, Empoli e Cagliari, oltre alla Juventus nella finale di Coppa Italia.
Però quello che conta davvero sono i 2 punti in più in classifica a 90 minuti dalla fine, che a Milanello sperano possano escludere il ‘thrilling final’ tanto desiderato invece ad Appiano Gentile!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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