L'Inter non salta l'uomo. Servirebbe un Kvaratskhelia

L'Inter non salta l'uomo. Servirebbe un KvaratskheliaTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 22 febbraio 2023, 18:44Editoriale
di Filippo Tramontana

Ogni partita è una lotta, ogni match deve essere un mattoncino da aggiungere alla costruzione per arrivare al sospirato traguardo e vedere l’opera compiuta. Manca ancora tanto alla fine di questa stagione, non c’è margine per poter tirare il fiato.

L’Inter sta facendo questo lavoro, sia sul campo con Inzaghi sia in società dove Marotta e Ausilio hanno l’arduo compito di mettere mano alla rosa attuale.

Inzaghi e la squadra sanno che la stagione è troppo acerba per essere giudicata sia in positivo che in negativo. Lo sa molto bene Ausilio, anche se davanti ai microfoni promuove l’Inter e celebra la Supercoppa vinta a Ryad: “Siamo in linea con una stagione fatta bene, al di là del mese di settembre abbiamo fatto un percorso perfetto in tutte le competizioni. Da qualche mese giochiamo con una certa continuità vincendo anche qualcosa, a differenza di altri. Siamo secondi in Serie A, vero, ma c'è il Napoli che sta facendo cose importantissime. Tra l'altro ha perso una sola partita e l'ha fatto contro di noi. Troppe critiche?  Fatico a capirne le motivazioni, anzi alcune le capisco perché a volte si vogliono far passare, anche volutamente, le cose in modo diverso". Chissà cosa avrà voluto dire…un po’ forse lo immaginiamo.

Contro l’Udinese l’Inter ha dimostrato di sapere soffrire, dopo il gol di Lovric la partita si è complicata ma la tenacia della squadra e un po’ di buona sorte sono stati gli ingredienti per raggiungere 3 punti fondamentali.

L’Udinese ha giocato ad aspettare l’Inter come spesso fanno le “piccole” quando incontrano gli uomini di Inzaghi, inevitabilmente la squadra va in difficoltà perché provando ad attaccare con più uomini per “sfondare” si espone alle ripartenze lasciando troppi spazi in fase difensiva. E’ successo anche contro l’Udinese e non è la prima volta. E’ qui che nasce il problema, l’Inter è ultima in serie A nella statistica che riguarda i dribbling tentati, non c’è nessuno che salta l’uomo. Succede da troppo tempo (Perisic e Hakimi sono state parentesi fugaci ognuno a proprio modo).

Pensare che davanti a tanta evidenza chi lavora all’Inter non se ne sia accorto è, da par mio, falso e ingeneroso, infatti lo ha sottolineato anche Inzaghi: “L'Inter salta poco l'uomo? E' una statistica su cui siamo carenti, ma ci stiamo lavorando".

A mio modesto avviso servirebbe un giocatore (o magari anche due) che metta in disordine il mosaico creato dall’avversario nel momento in cui chiude la saracinesca. In passato dissi che Gomez sarebbe stato un grande acquisto perché ai nerazzurri manca un giocatore con quel tipo di caratteristiche. L’Inter non ha chi salta l’uomo nell’uno contro uno, non ha chi crea superiorità numerica e che “sfonda” il muro avversario.

La nostra manovra, in questi particolari casi, diventa a volte prevedibile e di facile lettura per chi ci affronta. Servirebbe un Kvaratskhelia, sarebbe utile un Malinovskyi, insomma un giocatore capace di saltare l’avversario sia in velocità che nello stretto, sia in verticale che in orizzontale.

Avere un fantasista dotato di velocità e dribbling nello stretto ci permetterebbe di “attraversare” l’eventuale muro avversario dando una soluzione in più al mister e una maggiore imprevedibilità alla manovra della squadra.

Avevamo Sanchez che il Marsiglia è stato bravo a “soffiarci”.

Il cileno, con la sua velocità e la sua bravura nel dribbling, ha creato spesso situazioni imprevedibili capaci di mandare in confusione le difese avversarie scombinandone i piani.

Detto questo l’Inter che si prepara per il Porto ha tutte le carte in regola per fare una grande partita e dare l’anima per raggiungere quei quarti di finale ormai lontani 12 anni: "Affrontiamo questo ottavo con grandissima fiducia, l'abbiamo conquistato con un percorso incredibile contro il Barcellona e il Bayern Monaco. Adesso siamo lì, l'abbiamo voluto con tutte le nostre forze, cercheremo di giocarci tutte le nostre chance". Per Inzaghi la top 8 europea sarebbe un premio meritato per la sua resilienza.