L'Inter ha vinto lo scudetto. Poi parliamo del resto

L'Inter ha vinto lo scudetto. Poi parliamo del restoTUTTOmercatoWEB.com
sabato 8 maggio 2021, 16:05Editoriale
di Fabrizio Biasin

Ci sono tante cose che si possono dire sull’Inter, ma due in particolare. La prima: ha vinto lo scudetto. E bisogna dirlo ad alta voce. Anzi, altissima. E poi ridirlo. E poi ridirlo ancora. E quando nessuno se lo aspetta, ridirlo. Fino al raggiungimento dell’altrui esaurimento nervoso. La seconda: il club ha non indifferenti problemi di cassa. E di gestione. E di milioni da trovare. E anche questo va detto, perché mica si può far finta di niente. 
La seconda è importante, importantissima, ma lo è anche la prima. Anzi, le due sono una la conseguenza dell’altra: il calcio, per come è (mal)strutturato oggi, ti dice che se vuoi vincere devi fare debiti. Viceversa, non vincerai. Per cortesia, lasciate perdere il Bayern Monaco che praticamente in Germania agisce in posizione di “monopolio pallonaro”. Così, francamente, è tutto più facile. Sono bravi, per carità, ma anche piuttosto agevolati.
Ecco, il sistema del “spendo, creo voragini, vinco” è forse un bel metodo? Certo che no.

Ci sono soluzioni? Ovviamente sì: bisognerebbe passare da una ristrutturazione totale del calcio che, però, dovrebbe promuovere in primis il patron dell’Uefa, Aleksander Ceferin, uno che in questo momento si sta comportando come un bimbo di 5 anni a cui hanno rubato la merenda. Ecco, ci siamo capiti...
Vedremo se in futuro decideranno di “resettare”, ma a noialtri interessa il presente e il presente si riassume in due parole pochissimo eleganti: sono cazzi. La famiglia Zhang per vincere il suo scudetto ha investito circa 700 milioni di euro e ha generato un buco non meno ingombrante. Oh, i numeri fanno impressione. Per questo, chi comanda, in parallelo con i festeggiamenti, sta portando avanti una linea di comunicazione che più chiara non si può: “Bisogna ridurre le spese, abbassare il monte ingaggi, ragionare su un mercato a costo zero, se non addirittura in attivo”. Ed è molto facile dirlo, ma difficilissimo metterlo in pratica, anche perché il “mantra” qui enunciato vale per la gran parte dei club pallonari d’Europa (chi più, chi meno).
Cosa accadrà nel prossimo futuro all’Inter? È molto semplice (si fa per dire). La proprietà chiederà a tutti i tesserati di sposare la linea della “sforbiciata totale”: se vi va bene è così, viceversa potete accomodarvi. Le soluzioni non mancano, sia chiaro: basterebbe che i giocatori accettassero di spalmare i contratti su più anni, per dire, cosa che è bella da dire ma poi vallo a spiegare ai vari Lautaro, Barella e fratelli Campioni d’Italia. Cioè, fin qui sono stati tutti bravissimi, hanno accettato di posticipare il pagamento degli stipendi, forse rinunceranno a tutta una serie di bonus “dovuti” e cercheranno il più possibile di mantenere unito il gruppo che sotto Antonio Conte ha riportato i nerazzurri a godere come ricci, ma è anche vero che a questo punto rischiano di essere molto più condizionabili dalle offerte di questo e quel club “sciacallo”. Perché di sciacalli, il calcio, è pieno…
Morale, la situazione è complicata, probabilmente si dovrà passare da una qualche cessione, ma mai si tradurrà in “smantellamento”. E in ogni caso, oh, meglio le scomode verità della famiglia Zhang di tante inutili favolette. Ecco, ora potete tornare a pensare alla cosa più importante, all’Inter che ha vinto lo scudetto. Ditelo ad alta voce. E poi riditelo. E riditelo ancora. Nessuno potrà mai togliervi questa soddisfazione. E, fidatevi, non è poco.