L'Inter e le questioni di principio: da Dybala a Lukaku, da Samardzic a Sanchez
Due giornate di Campionato non sono ancora sufficienti per avere un’idea della stagione che sarà per il popolo interista. E’ vero che già ci sono tre punti a partita, ma per esperienza le prime giornate di agosto non sono mai molto affidabili.
Almeno fino alla prima sosta di Serie A, che quest’anno cadrà il 10 settembre, poi ci sarà il Derby e l’avvio della Champions League, è difficile sbilanciarsi, anche perché col Mercato ancora aperto le Squadre non sono ancora complete.
Così, in attesa di tuffarmi davvero nel calcio giocato, voglio scrivervi di questioni di principio, perché, al di là di mezza rosa cambiata, questa per l’Inter è stata un’estate all’insegna delle questioni di principio.
Già un anno fa un calciatore importante non fu nerazzurro per una questione di principio: Paulo Dybala, saltato soprattutto per le commissioni folli chieste dal suo agente Antun. Allora l’Inter si trovò a dover scegliere e scelse Lukaku, anche perché all’epoca era impossibile immaginare quello che sarebbe poi accaduto. Dybala così finì alla Roma, scelta di ripiego. Quest’anno invece la questione di principio ha riguardato proprio Lukaku, che ha tradito l’Inter a metà luglio, sconvolgendo il Mercato nerazzurro già impostato subito dopo la finale di Champions League.
E anche Lukaku, come Dybala, sta per finire alla Roma realizzando nella Capitale quella coppia dei sogni che molti interisti avrebbero voluto qui a Milano Nerazzurra, magari dimenticando il ruolo imprescindibile di Lautaro.
Ancora oggi qualcuno avrebbe voluto che l’Inter si fosse dimenticata delle bizze di Lukaku e che fosse tornata in extremis su di lui. Invece anche Lukaku, ironia della sorte, finirà a far compagnia a Dybala alla Roma. Sono le imprevedibili sliding doors del calcio.
Quel che è certo è che se l’Inter avesse conosciuto subito le intenzioni di Lukaku non avrebbe ceduto Dzeko così in fretta e non si sarebbe trovata in seria difficoltà sul Mercato degli attaccanti.
Ma le questioni di principio le hanno fatte anche i tifosi: un anno fa per Acerbi, quest’anno per Cuadrado, a causa del suo passato juventino, corredato da episodi sempre poco simpatici con l’Inter. E se vogliamo, anche per Alexis Sanchez, l’ultimo arrivato, perché nessuno ha dimenticato il tira e molla del cileno sulla buonuscita per andarsene, ma l’Inter ha comunque deciso di dargli un’altra chance di una sola stagione, con stipendio ridotto e patti chiari: quest’anno Alexis parte quarta punta e non dovrà piantare grane, come ha fatto parecchie volte sui social durante la sua prima esperienza triennale in nerazzurro.
Con tutto il rispetto dei tifosi, che come sempre ne prendi due e hanno tre opinioni diverse, quelle che fanno testo sono le questioni di principio che fa l’Inter, che ha tutto il diritto di fare le sue scelte, fregandosene del consenso del pubblico dei social, che raramente coincide con quello allo Stadio, come dimostrano i 72.509 spettatori alla prima giornata di campionato con San Siro sold-out sotto Ferragosto con il Monza.
Così l’Inter, sempre per una questione di principio, ha chiuso la porta in faccia anche a Samardžić, che ha cambiato tre procuratori nel giro di un paio di settimane perdendo il treno nerazzurro, ovviamente sempre per una questione di soldi. Anche lì, piaccia o meno, l’Inter ha alzato un muro invalicabile.
Insomma, ognuno continuerà ad avere liberamente le sue opinioni incrollabili, ma altrettanto libera è l’Inter di avere le sue questioni di principio. Che poi sono quelle che contano davvero!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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