L'inerzia dell'Inter

L'inerzia dell'InterTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 8 dicembre 2022, 12:15Editoriale
di Lapo De Carlo

Nella vita ci si abitua a tutto ma non per questo si accetta.
Nel caso dei tifosi interisti c’è un brontolio perpetuo, un moto di insoddisfazione che si risveglia di fronte alle logiche di mercato, ai titoli di giornale che presumono partenze eccellenti, alle frasi del procuratore di Dumfries che spinge per la cessione immediata del suo assistito, alla permanenza di Zhang senza che possa mettere un euro di tasca sua, al prezzo da pagare per vedere su facebook un amichevole dell’Inter e, paradossalmente da quel commovente “Forza Inter, sempre” pronunciato da Hakimi nel post Spagna-Marocco, che ha messo in subbuglio il rimpianto e l’impotenza per essere un club di alto livello che non può permettersi giocatori dal costo troppo elevato.

C’è persino una buona parte di stampa che da quasi per scontato il ritorno di Marotta alla Juventus.
Ecco. A questo proposito è bene comprendere che l’amministratore delegato nerazzurro non è eterno e non è un mistero il suo interesse per la politica del pallone. Se poi fosse davvero tentato dall’idea di tornare alla Juventus è bene che l’Inter si doti di una cultura societaria che le permetta di proseguire con un’identità precisa e non velleitaria.
Di Marotta stiamo apprezzando le doti straordinarie nella capacità di affrontare i problemi con saggezza, con quella flemma rassicurante e le parole mai fuori posto. Sarebbe interessante sapere come sarebbe andata se Marotta fosse arrivato in un periodo storico privo di pandemie, crisi internazionali, guerre e un sistema calcio in fiamme.
La sua presenza sta temperando problematiche di enorme complessità e mantenendo competitiva la squadra, riuscendo a gestire la situazione nonostante la palese assenza della proprietà, ma se dovesse andare via? L’Inter dovrebbe scegliere una strada e intraprendere un percorso coraggioso e definito.

Oggi il dirigente sta puntando sui rinnovi di over 30, anche biennali (De Vrij, Dzeko) per spalmare gli ingaggi e mantenere sostenibili i costi.
Possibile che resti anche Gosens, mentre in entrata potrebbe esserci il 33enne Smalling, adatto anch’esso per il costo.
E’ un continuo temporeggiamento, in attesa che qualcosa si sblocchi, ma quel qualcosa non arriva, per questo si continua nella strada dei rinnovi complicatissimi e delle tentazioni che minano la serenità della squadra.  La squadra ha perso tempo nel discutere all’interno, risolvendo tardivamente i problemi, proprio perché troppi giocatori si sono fatti distrarre da tematiche estranee al campo.
Marotta ha fatto un errore comunicativo nel dirsi ottimista per il rinnovo di Skriniar, indicando persino la data del 13 novembre come quella entro la quale avrebbe potuto concludersi bene la vicenda. Siamo all’8 dicembre e non è cambiato molto.
Dev’essere difficilissimo per lui amministrare il club con più problemi che risorse e del resto non ha mai mancato di esprimere il disagio per come versa il calcio attualmente.
Sa navigare anche a vista ma se dovesse andare via nel 2023 o anche tra due o tre anni, l’Inter ha bisogno di trovare una strada diversa dai parametri zero e il rinnovo prolungato, con trattative eterne dei suoi giocatori migliori.



L’Inter sa pensando ad un dopo Marotta? Sta davvero immaginando la squadra senza Inzaghi dalla prossima estate?
Una nuova via è quella delineata da Maldini e Massara al Milan o quella ben congegnata dal Napoli questa estate. All’Inter gli under 22 giocano pochissimo, centellinati e tenuti al palo per paure ancestrali che danneggiano squadra e giocatori

Oggi ogni giocatore dell’Inter ha il cartellino del prezzo attaccato alla maglia. Ciò nonostante c’è la sensazione si possano raggiungere obiettivi importanti che per i tifosi sono la conquista dello scudetto e magari anche qualcos’altro. Il coraggio di scelte radicali in genere viene dopo una stagione fallimentare. Il paradosso è che l’Inter è colpevole di essere protagonista di stagioni importanti, forse deludenti per l’esito finale ma tutt’altro che fallimentari.
Per questo si andrà avanti così. Un passo avanti e uno indietro, in attesa di qualcosa che non arriva, come lo stadio, perfetta metafora dello stato delle cose

Amala