Alibi? No grazie, l'Inter guarda avanti. E Sucic si prende San Siro con la bacchetta magica
 TUTTOmercatoWEB.com
TUTTOmercatoWEB.comL'Inter avrà imparato la lezione? Solo il tempo lo saprà dire, anzi le partite. Ma intanto ieri sera a San Siro Cristian Chivu ha ottenuto ciò che voleva. "C'è stato uno spreco di energie, buttate così al vento. Dovevamo capire il vero momento della partita, non c'è stata percezione del pericolo. Non possiamo sprecare energie così, per litigare con la panchina avversaria. Parlerò con loro, noi dobbiamo solo pensare a noi stessi, al gioco e a dove dobbiamo arrivare". In questa maniera il tecnico nerazzurro rispondeva alle domande dei colleghi di DAZN nel post partita contro il Napoli, neanche una settimana fa.
E ieri sera, al netto dei due rigori solari, il secondo più del primo, non dati dopo l'evidente trattenuta con annesso aggancio al collo di Pio Esposito da parte di Comuzzo, l'Inter non si è sciolta. Sarà stato anche il supporto del pubblico che - si può dire finalmente - è tornato a cantare e accompagnare la squadra per tutti i 90' e più. Sicuramente questa era la reazione che l'allenatore voleva, che i giocatori stessi volevano e che i tifosi si aspettavano. L'Inter numerose volte si è fatta condizionare dagli episodi di una sfida, dimenticandosi poi di finire di giocare usando la testa. E Napoli è l'esempio più fresco. Con questo cambio immediato di marcia, si può ben sperare. C'è una cosa però, oltre a questo tema affrontato nel cappello introduttivo, che va sottolineata. La fame di chi vuole affacciarsi sulla scena nazionale e magari mondiale: quella di Petar Sucic.
I veterani ormai li conosciamo, sappiamo i momenti che può vivere capitan Lautaro Martinez durante una stagione, siamo bravi ad avvertire quando Calhanoglu è pienamente in partita e quando Barella fa Barella. E così via. Credo però che il classe 2003 croato abbia bisogno di più pagine dedicate, anche e soprattutto perché è uno dei volti più interessanti tra i giovani in Serie A.
Questa estate era già parte integrante del gruppo nerazzurro durante il Mondiale per Club, ma allora si trovava dentro un’Inter diversa: una squadra che portava ancora addosso il peso e gli strascichi della passata stagione, segnata soprattutto dalla ferita aperta e molto sanguinante della finale di Champions League. Quell’esperienza, emotivamente complessa, proponeva il disegno di una squadra cotta. Ridotta all'osso. E dunque per i nuovi arrivati era difficile ambientarsi subito. Naturale.
Oggi, però, lo scenario è cambiato. Con l’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina nerazzurra, la squadra ha trovato un nuovo equilibrio mentale. Il gruppo ha premuto il tasto reset, scegliendo di ripartire da zero, con energie rinnovate e una mentalità più lucida. In questo processo di rinascita, Sucic ha trovato le condizioni ideali per esprimersi: un ambiente solido, compagni eccellenti e un allenatore che capisce i momenti. L’infortunio di Mkhitaryan certamente ha aperto uno spazio importante, ma il giovane non ha sprecato la sua chance. Anzi, si è messo al suo posto con discrezione ma anche con grande efficacia. Non è un giocatore che ha manie di protagonismo, ma è uno che capisce il gioco e sa adattarsi. In un centrocampo dove disciplina, tattica e attenzione ai dettagli sono fondamentali, Sucic si muove con naturalezza.
Riservato e poco incline ai riflettori, Petar sta imparando che la Serie A richiede anche un pizzico di sfacciataggine. Chivu e lo staff lo stanno aiutando a trovare il giusto equilibrio tra l’umiltà del lavoratore e la convinzione di chi sa di poter incidere. La sua serietà rimane comunque una dote che in uno spogliatoio come quello nerazzurro conta tanto quanto il talento.
Il suo cammino è solo all’inizio, ma le basi sono solide. Sucic rappresenta oggi una delle certezze più interessanti del nuovo corso interista. Un centrocampista moderno, tatticamente disciplinato e tecnicamente pulito, che si muove già da veterano pur avendo appena ventidue anni. In un’Inter che ha saputo davvero ripartire, anche lui sembra aver trovato la rotta giusta per navigare in acque più sicure.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati
 
		



















