Il rinnovo (meritato) di Ranocchia e D'Ambrosio è un'ottima notizia per tutti

Il rinnovo (meritato) di Ranocchia e D'Ambrosio è un'ottima notizia per tuttiTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 30 giugno 2021, 12:45Editoriale
di Filippo Tramontana

Nella ricostruzione dell’Inter che punta a ripetersi dopo lo scudetto appena conquistato c’è spazio anche e ancora per i “senatori”.
Notizia di lunedì è quella del rinnovo fino a giugno 2022 di Danilone D’Ambrosio e di Andrea Ranocchia.
Non posso far altro che pensare che questa sia un’ottima notizia per l’Inter, per i tifosi e per gli stessi giocatori.
La scelta della società è logica se consideriamo il lato tecnico-economico della questione ma, anche e soprattutto, se ci fermiamo a riflettere su quanto siano importanti questi due giocatori dal punto di vista umano all’interno di uno spogliatoio che, nell’ultimo anno, si è cementato più che mai prima.
Danilo è uno di quegli elementi che il tifoso tende a dare per scontato e anche un po’ a sottovalutarlo, fino al momento in cui si trova nella situazione di urlare il suo nome nei momenti chiave di un match importante. D’Ambrosio ha passato tempeste, ha visto cambiare proprietari e allenatori anno dopo anno ma la sua professionalità non è mai stata scalfita. E’ arrivato in silenzio dal Torino e si è imposto all’Inter come vero e prezioso jolly-carismatico. Danilo rende ovunque lo metti ed è la gioia e la tranquillità di ogni allenatore. Non è un caso che, nonostante le guide tecniche si alternassero sulla panchina, D’Ambrosio fosse sempre in campo.

Terzino destro, centrale di difesa, ala aggiunta, Danilone può ricoprire tutti i ruoli senza mai far rimpiangere nessuno e senza mai una parola fuori posto.
Negli ultimi anni con Spalletti e Conte l’ex giocatore del Torino è stato decisivo in molte occasioni. Abbiamo ancora tutti negli occhi la partita contro l’Empoli cruciale per l’ingresso in Champions nel 2019, fu un incubo finito per fortuna nel migliore dei modi anche e soprattutto grazie all’intervento decisivo con tanto di esultanza rabbiosa di Danilo.
Ma quell’episodio fu solo uno dei tanti, se riavvolgete il nastro della memoria farete caso a quante volte avete gioito per un gol decisivo e bellissimo del numero 33 nerazzurro. I gol contro la Lazio nello “spareggio” Champions del 2018, Napoli, Atalanta, Fiorentina, Cagliari, Genoa, quello in Europa League contro lo Shakhtar o quelli salvati in partite importanti come i derby.
Il rinnovo di Danilo è un’ottima notizia, perderlo in questo momento magari per vederlo vestire rossonero sarebbe stato un brutto colpo.
A livello umano sono due rinnovi che segnano una doverosa continuità con il passato.
Andrea e Danilo sono due veterani nerazzurri che sanno cosa vuol dire soffrire, perdere, subire critiche per poi risalire, impegnandosi giorno dopo giorno senza mai mollare per ottenere il risultato che è anche il sogno di una vita.
In una situazione “particolare” come quella che l’Inter sta vivendo oggi, confermare la più ampia parte del gruppo protagonista di questa incredibile cavalcata tricolore è la scelta più ovvia e giusta.
Non sono mai stato tenero nei confronti di Ranocchia, soprattutto i primi anni di Inter. Le aspettative che avevo su di lui erano enormi ma bisogna anche ammettere che la sua titolarità è arrivata nel momento più difficile, quello della flessione della squadra e della società del post-triplete.
Andrea ha saputo resistere e questo io lo rispetto e molto. Nelle ultime due stagioni con Conte, quando chiamato in causa, non ha mai steccato fornendo prestazioni affidabili e di buonissimo livello (se avesse segnato in rovesciata poi…).
Il gruppo stima Andrea e lo considera un punto di riferimento e, anche per questo, Marotta a Ausilio hanno pensato fosse saggio confermarlo nello spogliatoio per un altro anno.
Per questi motivi ho accolto la loro firma sul contratto con grande felicità.
Insomma siamo campioni d’Italia, questo non è il tempo delle critiche soprattutto se ingiustificate o eccessivamente pessimistiche.
Le facce di Andrea a Danilo sono quelle felici di chi potrà esibire sul petto un tricolore voluto con tutte le proprie forze e ottenute con volontà e prestazioni di alto livello in campo.
Sia chiaro nessuno gli ha regalato niente, Ranocchia e D’Ambrosio se lo sono semplicemente meritato.