I nuovi conti dell’Inter: anche con costi contenuti e ricavi moltiplicati la parola d’ordine resta sostenibilità

I nuovi conti dell’Inter: anche con costi contenuti e ricavi moltiplicati la parola d’ordine resta sostenibilitàTUTTOmercatoWEB.com
martedì 20 giugno 2023, 22:39Editoriale
di Gian Luca Rossi

Ormai è tempo di calcio-mercato e fino al 31 agosto, quindi come di consueto con la nuova stagione iniziata visto che si ricomincia il 19agosto non passerà giorno senza una suggestione, un’indiscrezione e una trattativa di mercato.
Per alcuni è il momento più bello del calcio, soprattutto per quelli che hanno poca dimestichezza nel comprendere quello giocato, perché in quello parlato vale tutto.

Il mio intento però è quello di uscire dal Bar dello Sport, da spritz e bianchini a raffica fin dalle prime ore del mattino provando a fare un’analisi da cronista. 
Per parlare seriamente di mercato occorre infatti determinare le regole del gioco e le forze in campo, ricordando che la pioggia di denaro dai risultati sportivi della stagione appena conclusa rientrano nell’esercizio di bilancio che si sta per chiudere al 30 giugno, mentre dal prossimo 1 luglio si ricomincia tutto da capo: per questo non è corretto credere che tutti i soldi incassati fino ad oggi possano essere riversati sul prossimo Mercato. 
La mia analisi parte da una premessa fondamentale: l’Inter, intesa come macchina calcistica, brucia ormai da tempo qualcosa come 10 milioni di euro al mese! Avete letto bene, mantenere l’Inter ad alto livello costa 120 milioni di euro all’anno!
Già questo spiega perché la parola Sostenibilità è il tormentone dell’Inter e del 99% dei Club del Mondo. 
Però la stagione appena conclusa è stata una stagione d’oro e infatti oggi l’Inter appare molto più serena di un anno fa, quando chi vi scrive e altri colleghi che si occupano di questioni di mercato vagavano da un albergo all’altro per capire se Zhang in poche ore, sfumato in extremis il passaggio immediato di Skriniar al PSG, avrebbe trovato 300.000 euro per tesserare al volo Acerbi. 
In ogni caso quest’anno, che si concluderà come esercizio di bilancio il prossimo 30 giugno, ferma restando la Sostenibilità come condotta basilare, il camminare con le proprie gambe, il vendere prima di acquistare e tutti i corollari che dall’addio di Massimo Moratti abbiamo imparato a memoria, per l’Inter è stato eccezionale.
Il percorso Europeo fino alla Finale di Champions League dovrebbe portare nelle casse nerazzurre una cifra superiore si 110 milioni di euro, approssimata per difetto, visto che, oltre ai bonus per risultati sportivi, vanno considerati anche gli extra per ranking storico e market pool. 
Il terzo posto in Serie A ha portato quasi 22 milioni di euro (di cui 5 dalla Uefa) ma anche le vittorie in Coppa Italia e Supercoppa Italiana hanno fatto crescere i Premi ad una cifra superiore ai 30 milioni.
Il player trading ha invece garantito circa 30 milioni grazie alle cessioni di Casadei, Pinamonti e Pirola, passato in queste ore alla Salernitana per 5 milioni, 4 dei quali già investiti per riscattare Acerbi. Un primo alleggerimento del monte-stipendi, oltre che da Pinamonti, è arrivata anche dagli addii di Perisic e Vecino, anche se i salari sono rimasti in linea con il 2022.
Grazie a questa straordinaria iniezione di denaro, il rosso a bilancio va verso un dimezzamento rispetto alla scorsa annata con il risultato netto che dovrebbe attestarsi intorno agli 80 milioni di perdita rispetto ai 140 del 2021-22. 
Il fatturato è stimato intorno ai 430 milioni, in linea con i ricavi della passata stagione, mentre il fatturato al netto del player trading dovrebbe sfiorare i 400 milioni, nuovo record per l’Inter. 
Moltiplicate anche le entrate dei Diritti TV che tra Champions e Serie A si aggireranno attorno ai190 milioni. Un ruolo importante l’ha avuto anche il pubblico di San Siro che ormai da 20 anni è il più presente e anche il più generoso della Serie A: dalle presenze allo Stadio sono arrivati altri 80 milioni di euro.
Tutto questo è servito a limitare il terribile danno creato dall’insolvente Digitalbits che comesponsor di maglia avrebbe dovuto corrispondere una trentina di milioni di euro all’Inter. 
I danni sono stati parzialmente limitati dall’accordo in extremis con Paramount+ per la finale di Champions con un ricavo di 5 milioni, che sono potenzialmente 10 visto che il nuovo partner prenderà il ruolo di retro-sponsor, quello avuto quest’anno da Lenovo al prezzo di 5 milioni, ma stessa cifra corrisposta dallo sponsordi manica Ebay. 
Insomma, il risultato finale della gestione ordinaria aspettando il prossimo CdA dovrebbe aggirarsi intorno ai -25 milioni, molto meglio rispetto al -88 milioni del 2021/22.

Nuovi introiti saranno garantiti dal nuovo contratto Nike che passa da 10 a 25 milioni annui e, soprattutto dal nuovo sponsor di maglia, forse Qatar Airways, al quale l’Inter ha chiesto 30 milioni di euro l’anno. 
A pesare sui conti nerazzurri restano sempre gli interessi sui finanziamenti e bond attualmente in carico al club nerazzurro, pari a circa 50 milioni, con una perdita netta intorno agli 80 milioni di euro, su cui pesano appunto i 50 milioni di interessi e i 30 non pagati da Digitalbits. 
Eppure Steven Zhang, che da Oaktree ha ricevuto un prestito di 275 milioni di euro, di cui circa un centinaio usato per l’Inter, è pronto a ridiscutere il debito con il finanziatore di Los Angeles, che a maggio 2024 dovrebbe riavere una cifra che con gli interessi ha superato i 300 milioni di euro. Il Presidente però vorrebbe aprire nuove linee di credito spostando la scadenza al 2025 o addirittura al 2026. 
E infine c’è anche un dato assai onorevole per la nostra Inter. La IFFHS alias International Federation of Football History & Statistics (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio), ha appena stilato classifica dei Top 20 Club d'Europa e del Mondo dal 1 giugno 2022 al 31 maggio 2023.
L’Inter è balzata al 5° posto Mondiale a al 4° posto europeo dietro Real Madrid, Manchester City e Benfica. Tra le altre italiane 7° posto per il Napoli, 9° per la Fiorentina, 12° per la Roma, 16° per la Juventus e 17° per il Milan.