Finalmente si parte: l'Inter di Inzaghi sempre e comunque per vincere, gli altri? Anche no...
Dopo l’ultimo test vinto in rimonta con gli albanesi dell’Egnatia è tempo di Campionato: esordio sabato a San Siro contro il Monza, che l’anno scorso lasciò all’Inter solo un punto su 6.
D’altronde, ripensando alle 12 famigerate sconfitte dello scorso Torneo, per legge statistica non era difficile ipotizzare di incrociare subito una delle squadre dalle quali l’anno scorso si era buscato. Infatti è lo stesso anche con la Fiorentina in programma alla terza giornata e con il Milan alla quarta, nell’ultimo Derby perso nel 2022, prima di vincerne 4 su 4 nel 2023, senza subire nemmeno un gol. Col Cagliari invece, avversario della seconda giornata, manca l’ultimo precedente negativo semplicemente perché i sardi l’anno scorso stavano in Serie B.
In ogni caso per i competentoni fedelissimi ai risultati di agosto e dalla memoria sempre più corta quest’anno il precampionato è stato ottimo rispetto a quello della scorsa estate: nelle partite più significative vittorie con PSG, Salisburgo e Egnatia, mentre l’estate scorsa fu un disastro tra le sconfitte con Lens e Villarreal e il pareggio in rimonta con il Lione.
Se ricordate bene, all’epoca già si chiedeva la testa di Simone Inzaghi, che quest’anno invece, causa le ultime difficoltà sul Mercato, sembra avere più solidarietà.
Il popolo interista, che in maggioranza si aspettava chissà quale Mercato dopo la finale di Champions raggiunta, è in subbuglio.
Dopo gli acquisti di Frattesi e Thuram, strappati col massimo godimento al Milan, le scelte successive hanno sollevato parecchi dubbi: passi per Bisseck e Carlos Augusto, ma già Cuadrado non è stato gradito. Per non parlare della caccia al terzo attaccante, imposta dall’imprevisto tradimento di Lukaku: dopo tanti nomi altisonanti e tanti rifiuti, si è andati su Marko Arnautovic, 34 anni e 25 onorevolissimi gol negli ultimi due Campionati con il Bologna, ma non era proprio quello che ci si aspettava. E quando la gente è incazzata a prescindere, non riesci neppure a farla ragionare, spiegando che magari Correa uscirà e arriverà in extremis un altro attaccante e che le cifre e le qualità di Arnautovic, perlomeno per la Serie A, sulla carta non sembrano proprio così brutti.
Ci sarebbe anche da invitare il popolo interista a guardare altri numeri, spiegando che un primo attaccante come Lautaro, con 28 complessivi l’anno scorso, Napoli a parte con Oshimen, non ce l’ha nessuna delle rivali e che Thuram in Germania, con 16 gol senza rigori, avrebbe pure segnato più di Dzeko e di Lukaku, che nella scorsa stagione ne hanno fatti 14 a testa.
Poi c’è l’orrida vicenda Samardzic, dove chi dà la colpa all’Inter dimentica che ogni tanto le questioni di principio sono importanti non solo all’esterno per vomitare di tutto su Acerbi e Cuadrado per il loro passato non certo interista ma magari anche all’interno, quando ti trovi davanti ad uno che di colpo ti cambia le carte in tavola al momento della firma. Dal suo entourage fanno sapere che si tratta solo di 300.000 euro in più, ma dall’Inter sostengono che il padre Mladen, spalleggiato da nuovi agenti, abbia in realtà chiesto sia un ritocco dell’ingaggio del figlio, da 1,9 a salire anziché dagli 1.5 concordati, sia nuove commissioni nell’ordine di 700mila euro, praticamente il doppio di quanto l’Inter aveva concordato con la precedente procuratrice Rafaela Pimenta. Il fatto che a Udine siano furiosi con lo stesso Samardžić, anche perché nel frattempo potrebbe saltargli il trasferimento di Fabbian, mi spinge a credere che la versione dell’Inter sia un po’ più vicina alla realtà.
In tutto questo a Simone Inzaghi, al quale ogni anno vengono comunque smontati pezzi di squadra, si chiede sempre e comunque la Seconda Stella. Ad altri invece le rispettive tifoserie chiedono di partecipare al Campionato raggiungendo almeno la zona Champions.
Insomma, come recita lo slogan, l’Inter non è per tutti!
Con questo, buon Campionato al variegato popolo interista!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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