Due grandi Derby, ora la maturità. Che sarà fondamentale in Coppa Italia e in Champions
Ha ragione Simone Inzaghi quando dice che non capita spesso di vincere due Derby in 18 giorno. E di vincerli dominando perché sia in Supercoppa a Riad, 3-0 per i nerazzurri, sia in Campionato a San Siro, 1-0 sempre per i nerazzurri, il dominio sul Milan anche nel gioco è stato inatteso quanto assoluto.
Non dobbiamo mai scordare da dove partivamo, ossia da due Derby di Campionato persi in rimonta, l’anno scorso e quest’anno, inframmezzati è vero dal 3-0 in Coppa Italia, ma comunque due Derby persi.
Ora, è maturata l’Inter o si è sciolto il Milan? Certamente il Milan vive dalla ripresa della stagione una crisi inspiegabile e profonda, ma il giochino di dire che è sempre solo demerito degli avversari quando l’altro vince non lo accettavo l’anno scorso quando erano certi interisti a farlo, con uno Scudetto perso di mezzo e non lo accetto ora.
L’Inter ha invece i suoi meriti nell’aver aggravato la crisi rossonera, anche perché Stefano Pioli per questo Derby di Campionato, dopo la scoppola di Riad, aveva dichiarato più volte alla vigilia di aver accuratamente preparato un apposito piano partita, che l’Inter gli ha mandato all’aria.
Il piano partita dei rossoneri era semplice. Contenere i nerazzurri, decisamente più in palla di questi tempi, cercando di tenere la partita in equilibrio il più possibile, magari anche con uno svantaggio di misura, com’è accaduto con il gol di Lautaro Martinez, al 12° centro in campionato e al 7° nel Derby, per poi giocarsi Rafael Leão, Brahim Diaz e Ante Rebic, ossia tutto il potenziale offensivo per pareggiare o addirittura ribaltare la partita. Un piano, badate bene, non molto lontano da quello coronato dal successo nel Derby di un anno fa, quando proprio il 5 febbraio del 2022, l’Inter fu ribaltata dall’1-2 di Giroud e perse molto più della Stracittadina. E, in fondo, il piano partita di Pioli fino ad un certo punto aveva funzionato anche stavolta, perché il tanto bistrattato Tătărușanu, migliore in campo, aveva impedito più volte il raddoppio interista e la partita dopo un’ora di gioco era ancora solo sul minimo svantaggio. Così sarebbe comunque rimasta fino alla fine, senza un tiro in porta del Milan, con Onana relegato a spettatore aggiunto dei 75.584 presenti a San Siro. E l’Inter, che nella parte centrale della ripresa sembrava essersi assopita per l’ennesima volta, ha vinto un altro Derby col minimo vantaggio e il minimo sforzo.
Il Milan questa partita l’ha potuta preparare per tutta la settimana, mentre l’Inter martedì scorso ha avuto anche un turno di Coppa Italia, vinto contro l’Atalanta con lo stesso 1-0 del Derby.
Ora mi verrebbe da credere che due scontri diretti in una settimana chiusi con due vittorie di corto muso allegriano e senza prendere gol possano finalmente far intravedere in quest’Inter una certa maturità, la stessa che la Curva Nord ha dimostrato nei confronti di Skriniar, che a giugno ci lascerà ma che ha ricominciato senza la fascia da Capitano ma con la solita professionalità.
Certo, le sei sconfitte accusate fin qui ci inducono a credere che ormai sia tardi per acciuffare il Napoli, che non sbaglia un colpo e che ha tre quarti di Scudetto cucito sul petto, ma questa ritrovata affidabilità dell’Inter spero possa essere utilissima in Champions League con il Porto e, soprattutto, in Coppa Italia, dove ad aprile si affronterà una Juventus ben diversa da quella attuale. Essere l’unica squadra in corsa per ogni obiettivo, anche se quello dello Scudetto resta puramente teorico, visto il ritardo di 13 punti dal Napoli, più che farci consumare nei soliti rimpianti deve invece portare l’Inter a consolidare il secondo posto solitario in classifica e a tenere a debita distanza le inseguitrici fino alla fine.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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