Di nuovo in cattedra, professor Dzeko!
A 35 anni, già suonati da sette mesi, Edin Džeko sta vivendo all’Inter la sua terza giovinezza, visto che delle prime sette giornate di campionato non ne ha saltata una, proponendosi subito come cardine nel gioco di Inzaghi, segnando pure 6 gol in 7 partite: per ritrovare un attaccante con un avvio tanto prolifico nella storia dell’Inter bisogna risalire fino al Ronaldo della stagione 1997-98.
Il Professore, come lo chiamo io, è ancora calciatore vero, con un senso del gol innato e capace anche di sponde e assist per i compagni. Non a caso anche la partenza del collega di reparto Lautaro è stata molto positiva con già 5 gol segnati.
Pur non essendo in grado sulla carta di segnare le 64 reti che Lukaku ha fatto nelle 95 partite disputate in due stagioni con l’Inter, Džeko al momento ha numeri migliori del belga, che nei suoi due anni nerazzurri, dopo sette giornate, aveva segnato 3 gol nel 2019-20 e 5 gol nel 2020-21.
Come sempre accade, chi il calcio lo vive sul divano o sui social aveva subito avuto da ridire sull’arrivo di Džeko, imputandogli come fosse una colpa l’età non più verde: la classica banalità che fa spesso dubitare delle capacità cognitive di certi presunti tifosi, perché ci arriva anche un bimbo di cinque anni a comprendere che il cigno di Sarajevo non può più essere quello di dieci anni fa. Eppure le ragioni finanziarie per cui si è arrivati a sostituire Lukaku con lui e non con un altro profilo più giovane e magari al top della carriera sono arcinote. Il Professore è arrivato all’Inter gratis, a parte un bonus di un milione e mezzo di euro, se l’Inter arriverà in Champions League.
Dall’altra parte del Naviglio si tende a celebrare Ibrahimovic che ha appena tagliato il traguardo dei 40 anni e che finora ha fatto mezza partita e Giroud, che ha gli stessi anni di Džeko ma che si è fermato ai due gol al Cagliari.
E’ ovvio che potendo acquistare solo a parametro zero e quindi un attaccante di esperienza, l’Inter sapeva benissimo che non avrebbe potuto spremere Džeko per 50 partite e che dovrà farlo rifiatare sopperendo alle inevitabili pause nel corso delle partite. Non a caso è stato preso anche Joaquin Correa, magari meno goleador ma comunque più giovane nella speranza di coprire i quasi 70 gol che Lukaku ha fatto in due stagioni. Diciamola tutta, per il dopo-Lukaku di attaccanti all’Inter ne sono serviti due.
Di buono c’è che il Professore, da professionista impeccabile, ha saputo sempre gestire bene il suo fisico nel corso della sua lunga carriera, che lo ha portato ad un totale di 311 reti in 709 partite nei massimi campionati europei: Džeko ha sempre fatto il bomber di razza: in Bundesliga col Wolfsburg, in Premier League col Manchester City e in Serie A con la Roma.
Col passare degli anni, l’attaccante bosniaco ha anche imparato a fare il rifinitore: delle sue sei stagioni a Roma restano infatti 85 gol ma pure 34 assist, che non sono pochi per chi di mestiere fa l’attaccante ed è quindi per indole assai più egoista di altri.
Altro plusvalore di Džeko è la personalità del campione: il suo ingresso nella ripresa con il Sassuolo al Mapei Stadium di Reggio Emilia in un momento terribile per l’Inter è stato fantastico.
Il cigno di Sarajevo ha suonato la carica, trasformando la squadra: gol dopo nemmeno un minuto, poi un rigore procurato, un altro gol annullato e un altro ancora sfiorato.
E dalla sua ha anche la capacità di vivere bene lo spogliatoio: non a caso Antonio Conte ha cercato in almeno tre occasioni di portarlo all’Inter per farlo giocare con Lukaku e tutti quelli che hanno lavorato con lui ne parlano benissimo. Per questo ha sorpreso tutti la sua lite con Fonseca nel gennaio 2021, salvo poi venire a sapere che all’origine c’erano una serie di promesse non mantenute dalla precedente proprietà giallorossa. Anche lì però Džeko si è poi rimesso in linea per aiutare i giallorossi ad arrivare in Conference League. Indimenticabile la sua giocata su Acerbi con l’assist a Mkhitaryan per il primo dei due gol con cui la Roma ha vinto il derby alla penultima giornata di campionato, anche se alla fine il suo rendimento stagionale ne ha risentito: solo 13 gol nel suo ultimo anno nella capitale, 7 in campionato e 6 in Europa League. Quest’anno è già a 6 in 7 partite.
Insomma, all’Inter il Professor Džeko è tornato in cattedra!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati