Da Lautaro a Marotta, al netto dei problemi sono arrivate solo belle notizie

Da Lautaro a Marotta, al netto dei problemi sono arrivate solo belle notizieTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 6 giugno 2024, 23:25Editoriale
di Lapo De Carlo

Questo editoriale non piacerà a tutti per via del carico di ottimismo che si porta appresso. Eppure per anni ho criticato l’Inter, dalla squadra alla società, fino al presidente di turno, prendendomi, immancabilmente, l’accusa di pessimista e pignolo. Diciamo che tra il 2012 e il 2019 c’erano fondate ragioni per manifestare un atteggiamento vigile e critico.

Da diverso tempo però le ragioni per essere soddisfatti, al netto dei problemi, sono evidenti. Mi stupisco sempre di come ci si abitua in fretta a nuove realtà e ci si adegua allo stato delle cose, specie se queste sono migliori del previsto. Nei giorni che hanno portato alla dissolvenza improvvisa di Steven Zhang, nonostante un colpo di magia (Pimco) che più di qualcuno pronosticava come possibile, se non quasi fatta, è invece arrivato un rapido avvicendamento. Ha inizialmente sorpreso la rapidità di esecuzione con la quale sono arrivate le prime mosse, preparate da tempo e messe in atto con notevole risolutezza.

Dopo nemmeno 24 ore c’erano già delle foto che ritraevano Beppe Marotta e Alessandro Antonello con Alejandro Cano e Katherine Ralph, rappresentanti di Oaktree. Immediatamente dopo è stata intavolata la complicata trattativa del rinnovo con Lautaro e il suo agente, chiudendola in 72 ore, nonostante trapelasse un certo pessimismo riguardo le pretese dell’attaccante e l’impossibilità di soddisfarle da parte del club. La notizia ha generato una grande positività nell’ambiente, al punto da innescare subito l’accordo per un altro rinnovo come quello di Barella, disponibile ad un aumento contenuto e pronto a formalizzare forse già tra oggi e domani.

Nel frattempo nell'assemblea dei soci martedì, dopo che per giorni era girata l’indiscrezione sulla nomina a presidente di Carlo Marchetti, l'Inter ha comunicato la decisione di affidare la carica a Giuseppe Marotta, lasciandolo anche amministratore delegato dell'area sportiva. Il nuovo obiettivo è ora il rinnovo a Simone Inzaghi e la definizione del mercato che è protesa alla ricerca di un nuovo portiere che prenda il posto di Sommer nel corso dei prossimi due anni, un eventuale quinto di centrocampo, in caso di partenza di Dumfries e la quarta punta.

Mentre veniva raccontato uno scenario nel quale Zhang si teneva l’Inter e pianificava il futuro in società, parallelamente si organizzava l’atterraggio di Oaktree e il piano di lavoro. In genere un cambio di proprietà è traumatico. Specie se il proprietario viene da lontano e deve calarsi nella nuova dimensione. Moratti il primo anno ebbe bisogno di fare qualche errore prima di calarsi nel ruolo, Thohir amministrò la sua prima stagione senza strafare, Suning invece entrò con parecchi errori come Gabigol e Joao Mario, strapagati, la scelta di De Boer e la sovrapposizione di Kia Joorabchian che era stato piazzato d’imperio nel cuore delle scelte tecniche, bypassando in apparenza Piero Ausilio.

In questo caso la situazione è molto differente, perché il corpo e la mente dell’Inter restano intatti. La squadra è già molto forte, la dirigenza ancora di più e i nuovi reggenti, già presenti nel precedente board, conoscono perfettamente la bravura della società. E’ un anomalia estremamente piacevole che pone anche la questione Marotta. Il massimo dirigente nerazzurro negli anni si è totalmente calato nella parte ma ci eravamo rassegnati all’idea di perderlo dopo il 2027, quando a marzo, aveva annunciato: "A fine contratto lascerò l'Inter e mi occuperò solo di giovani". Invece in meno di tre mesi è cambiato tutto e i giorni in cui si doveva risolvere la grana Zhang- Oaktree definiti da lui medesimo “terribili”, ora sembrano lontanissimi.

Quando c’è una massa di buone notizie, se si è realisti e interisti, c’è quasi da preoccuparsi. Ci sono tante cose che vanno risolte, a partire dal debito, tema preferito di Gasperini e Commisso, inaciditi verso l’Inter anche senza nominarla. Gasperini ha fatto marcia indietro sostenendo che quando parlava di miliardo di debiti parlava in generale, ma ha fatto cenno a questo argomento parecchie volte in una settimana.

Il fatto è che l’Inter sta davvero muovendosi in modo efficace per abbattere il debito, anche se prendendo una strada diversa. La presenza di Oaktree è la garanzia definitiva che il club ha gli strumenti necessari per estinguere definitivamente il debito in qualche anno e progettare un futuro sostenibile che mantenga l’Inter ai massimi livelli.

Il tempo dirà se questo ottimismo era mal riposto.

Amala