Contro il Viktoria Plzen il pericolo più grande per l’Inter è l’interismo. E quell’errore con la Fiorentina…

Contro il Viktoria Plzen il pericolo più grande per l’Inter è l’interismo. E quell’errore con la Fiorentina…TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 24 ottobre 2022, 00:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Sembra incredibile ma l’Inter contro il Viktoria Plzen dovrà guardarsi soprattutto dall’interismo, più che dall’avversario in sé. In che senso l’interismo? Sentite qua.

Ho parlato con molti, molti interisti della partita contro i cechi e del futuro in Champions: interisti di tutti i tipi, semplici tifosi, addetti ai lavori e perfino ex. Beh la quasi unanimità dipinge uno scenario più o meno identico: “In che maniera ci suicideremo, mettendo in scena una altra tragedia epica alla nerazzurra?”, con la maggioranza concorde sull’1-1. Più che scaramanzia, una sorta di pessimismo cosmico appunto tipico dell’interismo, che invece che caricare l’ambiente, prova già a prepararsi alla delusione.

Ora, al di là della simpatia e delle fisime superstiziose, c’è però di fondo una sfiducia quasi incredula della doppia impresa realizzata da Simone Inzaghi contro il Barcellona. Una doppia conquista che non è rimasta orfana, perché sono arrivate poi le tre vittorie in fila contro Sassuolo, Salernitana e Fiorentina. E se quella contro i campani era dovuta, le altre due sono state di coefficiente di difficoltà massima, per condizioni di premessa e per tipologia di partita o avversario. Insomma: qua l’Inter di Simone Inzaghi si è guadagnata sul campo di meritarsi la spinta e la fiducia, e non era assolutamente scontato il riuscire a dare una giravolta alla stagione, vista l’inerzia.

E senza dimenticare un fattore fondamentale, incredibilmente tralasciato da tutti: sta accadendo senza Lukaku e soprattutto Brozovic. Vi ricordate quando tutti eravate erroneamente concordi nel dire che la flessione del campionato scorso fosse dovuta semplicemente alla assenza di Brozovic? Ecco…

L’Inter arriva al Viktoria con quella auto-consapevolezza che si è riguadagnata sul campo, regalata da nessuno, con tutto a sfavore, e ulteriormente confermata dalla prestazione di Firenze fuori dal comune per spirito di squadra.

A una cosa tuttavia deve stare attenta: l’ottima mezz’ora iniziale al Franchi è stata poi seguita da 45 minuti non di controllo ma di letterale attesa degli eventi. Non una gestione ragionata, ma un arretramento quasi al limite dell’area, in balia degli eventi. Da un po’, dalla sconfitta ad Udine, l’Inter non commetteva l’errore di pigrizia, ovvero l’illudersi di essere al di sopra delle conseguenze. Stavolta è riuscita a confinare il vizio solo in una porzione di partita, ma è l’allarme che Inzaghi deve utilizzare: il Viktoria potrebbe ispirare una certa rilassatezza, da quello l’Inter deve guardarsi, più che dal pessimismo cosmico…