Çalhanoğlu all’Inter, la migliore opzione possibile per il dopo Eriksen

Çalhanoğlu all’Inter, la migliore opzione possibile per il dopo EriksenTUTTOmercatoWEB.com
martedì 22 giugno 2021, 12:38Editoriale
di Gian Luca Rossi

Dopo un blitz clamoroso, in poche ore Hakan Çalhanoğlu è diventato un calciatore dell’Inter. Già a Milano per visite mediche e firma, sceglierà tra la maglia numero 11 o 21 e sarà il primo rinforzo dell’Inter di Simone Inzaghi, a parte il rientro dopo 16 anni di Alex Cordaz come terzo portiere al posto di Daniele Padelli, trasferitosi a Udine. 
E’ un colpo di scena clamoroso, soprattutto se fosse vero che il Milan, che era apparso irremovibile sulla sua offerta di 4 milioni, avesse davvero provato un ultimo rilancio appena prima che quel volpone di Beppe Marotta piazzasse la sua classica zampata vincente. 
A raccontarlo sono colleghi molto più esperti di me sulle vicende rossonere, ma personalmente ne sarei meravigliato, perché il Milan ha dichiarato più volte ufficialmente di aver sposato la linea del rigore, in linea con i 20 di quest’anno, legittimamente aperta con Gigio Donnarumma e proseguita Hakan Çalhanoğlu. Che il turco non volesse più restare nella Milano rossonera comunque lo si era capito da un pezzo sia dalle mezze frasi sue che da quelle più complete del suo procuratore Gordon Stipic. Che però avesse già il futuro in mano, in linea con le sue richieste, all’indomani dell’eliminazione della Turchia dall’Europeo, non lo credevo possibile. 
Ora Stefano Pioli, brillante secondo in classifica col suo Milan alle spalle dell’Inter di Antonio Conte, ha comunque perso due titolari e i tifosi tremano anche per Calabria e Kessie, quest’ultimo comunque garantito da un altro anno di contratto e che però ora potrebbe tentare di tirare ulteriormente la corda sul nuovo ingaggio, visto che né Donnarumma né Çalhanoğlu sono rimasti a lungo senza squadra, diversamente da come sostenevano i soliti bene-informati. Çalhanoğlu arriva all’Inter con un triennale da 5 milioni di euro netti più uno di bonus a stagione. Come sempre, aspetto le cifre ufficiali ma se questa operazione è stata autorizzata da Suning ancor prima della grande cessione di Hakimi è perché non impatta sul bilancio e sull’attuale regime di spending-review. Da sempre chi arriva a parametro zero ha un ingaggio più alto di chi è costato anche come cartellino: per informazioni chiedere a DeVrij, Vidal e Sanchez, che mai avrebbero avuto ingaggi così alti all’Inter se non fossero stati liberi da altri costi. 
E in effetti, ipotizzando che l’Inter sia comunque coperta sull’ingaggio di Eriksen fino a quando non riavrà l’idoneità sportiva, se mai la riavrà e che Nainggolan stia per smettere definitivamente, ovviamente previa buonuscita, di essere un costo a bilancio di quasi 10 milioni di euro, si capisce perché in fondo l’operazione Çalhanoğlu sia sostenibile per l’Inter, che altrimenti mai avrebbe potuto permettersela. Se poi il turco sarà anche una buona scelta dal punto di vista tecnico lo diranno il tempo e il campo. Se stiamo alle chiacchiere, è comprensibile l’opera di demonizzazione già in atto dall’altra parte. E come quando ti scappa la fidanzata che, magari non ti piaceva poi tantissimo, ma se a soffiartela è tuo cugino, improvvisamente diventa un mostro! 
Una cosa è certa: il Milan di Pioli, bene o male, giravatatticamente proprio intorno a Çalhanoğlu e il meno contento è proprio il tecnico rossonero, che saprà inventarsi qualcos’altro o magari avrà presto a disposizione qualcuno meglio del turco. Certamente però non De Paul, finito all’Atletico di Madrid, ad onta di certi fantamercatari. 
L’Inter, dal canto suo, ha risolto il problema Eriksen ancor prima di porselo seriamente prendendo un calciatore che già conosce Milano e il nostro Campionato e che toccherà a Simone Inzaghi provare a rendere il Luis Alberto nerazzurro.   

Per quanto mi riguarda, su Çalhanoğlu interista sarò sincero.
Fino al tardo pomeriggio di sabato 12 giugno, se mi aveste chiesto: “vorresti Çalhanoğlu al posto di Eriksen?” vi avrei riso in faccia. Ma lì Eriksen ha purtroppo finito di essere un calciatore nerazzurro e forse addirittura un calciatore e l’Inter, che qualche problema ce l’aveva già, se n’è trovato improvvisamente uno in più, enorme e del tutto imprevisto. La perdita di Eriksen per la squadra Campione d’Italia non è stata una scelta, come per motivi diversi non sarà una scelta la cessione di Hakimi e, spero di no, di qualcun altro.  
Dopo lo shock di Eriksen, noi interisti abbiamo rimandato mentalmente il problema, sapendo in cuor nostro che di qui a fine agosto, avremmo comunque dovuto affrontarlo. Abbiamo ipotizzato soluzioni interne, come Vecino, rientrato da un lungo infortunio, come Vidal, al momento impossibile da cedere per il contratto pesantissimo o come Sensi, che dal punto di vista fisico continua però a non offrire garanzie, altrimenti sarebbe a Euro 2020 con la bella Italia di Roberto Mancini. 
Insomma, a mente fredda, ben venga Çalhanoğlu, perché è stata la soluzione più logica, rapida e indolore. Quindi, ad oggi, la migliore opzione possibile.