Altro che Inter, qui è ancora Juve-gate!
Hai voglia a scrivere dell’Inter a Malta, delle 5 amichevoli prima della ripresa del Campionato, dei rumours di mercato o del Mondiale con Lukaku a terra e Dumfries e Brozovic sugli scudi.
In realtà tali argomenti di questi tempi sono diventati secondari, perché il tema di questi giorni resta lo Juve-gate, ossia lo Scandalo, l’ennesimo, che ha travolto la Vecchia Signora con l’azzeramento di Andrea Agnelli e del suo Cda e le eventuali conseguenze sportive dell’inchiesta Prisma.
Come sempre in questi casi ci si divide in pericolosissime fazioni e si dice di tutto, soprattutto da parte dei social tuttologi, che quasi sempre come massimi titoli di studio hanno il battesimo o la patente B e parlano di Diritto, quello con la D maiuscola, come fosse un colpo del tennis.
Questi, per quanto mi riguarda, neppure esistono, nella vita reale come sui social.
Su vicende tanto serie in me prevale sempre l’animo del legalista che per studi viene prima di quello del cronista o dell’interista e quindi per farmi un’idea mi affido ai professionisti della Legalità, avvocati e magistrati, meglio se esperti di Diritto Sportivo. Per carità, anche tra loro spesso non c’è accordo, ma se non altro esprimono pareri legali, gli unici che per quanto mi riguarda meritano ascolto, perché almeno non si corre il rischio di sentirsi dire che la Juve è sempre perseguitata da una parte o che debba essere cancellata per sempre dal firmamento calcistico dall’altra.
E a fronte di numerosi addetti ai lavori della Legalità, per cui il temuto articolo 31 del codice di Giustizia Sportiva dovrebbe comportare un’ammenda o al massimo qualche punto di penalità, ho letto il giudizio dell’avvocato Mattia Grassani, che poi ho voluto sentire direttamente da Doha in Qatar, dove ha aperto in questi giorni del Mondiale un Temporary Office per consulenze di Diritto Sportivo.
Mi ha detto che questa indagine, a suo parere, è ancora più grave di Calciopoli, perché le irregolarità, con violazione di norme borsistiche, societarie e sportive, abbracciano un arco di comportamenti illeciti che, in caso di accuse accertate, porterebbero la Juventus a rischiare molto di più di un'ammenda o di una penalizzazione. Non conosciamo tutte le intercettazioni trasmesse alla Procura Sportiva, ma se dovesse essere provata l'iscrizione ad un Torneo Ufficiale con alterazione di documenti, l'esclusione dal campionato, la retrocessione all'ultimo posto e persino la revoca dello scudetto entrerebbero nello spettro delle sanzioni possibili. Per l’Avvocato Grassani i tempi saranno comunque veloci e il procedimento sportivo si concluderà sicuramente entro il termine della stagione, con l’applicazione immediata delle eventuali sanzioni.
Personalmente non credo che si arriverà a tanto, ma certamente le dimissioni in blocco ricordano la scelta della Juventus nel 2006, quando le sanzioni sportive furono effettivamente pesanti, con la retrocessione della Juventus in Serie B.
Che peso avrà per la Juve l’aver voluto isolare il problema voltando ancora una volta pagina a livello societario?
Penalmente il GIP si è già pronunciato sulla non attualità della richiesta cautelare per Andrea Agnelli, perché con le sue dimissioni i reati societari non sono più reiterabili.
Di contro però, sembrano emergere alterazioni di documenti e scritture private che posticipano i pagamenti degli stipendi, per cui le conseguenze potrebbero essere anche superiori alla penalizzazione. E sempre in tema di giustizia sportiva, oltre alla FIGC, c’è anche l’inchiesta Uefa per violazione del Settlement Agreement, con la Liga spagnola che, chissà poi a quale titolo, sta facendo pressioni perché la Juventus sia punita anche in Europa.
Di sicuro c’è che la questione plusvalenze era già stata oggetto di un’indagine della Procura Sportiva chiusa con la doppia assoluzione da parte degli organi di giustizia della FIGC per la Juventus così come per altri club. Secondo il sacro principio ne bis in idem non si può essere giudicati due volte sullo stesso fatto, a meno che non emergano nuovi e clamorosi elementi, ma nessuno di noi conosce fino in fondo le carte e quindi le esagerazioni in un senso o nell’altro al momento sono da Bar dello Sport.
Comunque vada a finire, stavolta la Vecchia Signora è stata inchiodata da due donne: a far dimettere l’intero CdA della Juventus è stata infatti la consigliera Daniela Marilungo, da Merrill Linch, che faceva parte anche del Comitato Controllo e Rischi. Lei ha fatto mettere nero su bianco una sua dichiarazione separata sui motivi delle dimissioni, seguite da quelle di Suzanne Heywood, una fedelissima di John Elkann.
Insomma, in tutto questo mare magnum hai voglia a parlare di Lukaku, di Onana, di Dumfries o di Brozovic, ma ne riparleremo presto, o almeno spero.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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