All'Inter serve un'assunzione di responsabilità. Inzaghi riparta da Gosens e Correa

All'Inter serve un'assunzione di responsabilità. Inzaghi riparta da Gosens e CorreaTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 18 marzo 2022, 14:19Editoriale
di Gianluigi Longari

Un’assunzione di responsabilità oggettiva ed innegabile è quello di cui l’Inter ha assolutamente bisogno per cercare di rialzare la testa e ritrovare un seppur minimo equilibrio mentale per la fase decisiva della stagione. Ripetersi che dati oggettivi e statistiche non raccontano la stessa realtà dei risultati ottenuti può essere certamente utile per mantenere alta l’autostima all’interno del gruppo, ma allo stesso tempo risulta un esercizio più che mai rischioso se non accompagnato dalle adeguate contromisure che è necessario intraprendere dal punto di vista tattico e mentale per riprendere in mano i fili di una stagione che sta sfuggendo sul più bello.

Le energie psicofisiche che sono state bruciate in quello che doveva essere il mese chiave dell’annata sono state tante, troppe, ed hanno coinvolto sostanzialmente tutti i giocatori su cui si fondava l’undici titolare di Simone Inzaghi: una delle poche soluzioni percorribili a cammino in corso è allora quello di studiare un piano alternativo che possa fondarsi su chi non è stato coinvolto dallo psicodramma di febbraio. La partita di sabato contro la Fiorentina rappresenta anche in questo senso un crocevia di fondamentale importanza, per cercare di infondere fiducia in una truppa che sembra averla smarrita e per rinsaldare le certezze che sono state minate dal Derby in poi.

Importante sarà il ruolo nelle settimane a venire di Robin Gosens: chiamato a ridare freschezza anzitutto dal punto di vista mentale ad una squadra che troppo spesso sembra abbandonarsi ad eccessivi nervosismi se le cose non si mettono in fretta sui binari desiderati. Allo stesso modo sarà opportuno che Inzaghi torni a puntare su Correa con la stessa continuità che aveva caratterizzato la fase iniziale del ciclo di vittorie consecutive. Il Tucu è l’unico calciatore di cui l’Inter dispone in grado di poter essere pericoloso anche a 40 metri di distanza dalla porta avversaria. Aspetto che risulta fondamentale quando è necessario abbassare il baricentro per serrare le fila e costruirsi certezze che partano da una solidità arretrata che i nerazzurri hanno smarrito. Leggerezza ed entusiasmo, dunque, magari riportando quella disciplina ferrea che aveva caratterizzato la scorsa stagione. Lamentele social e mediatiche non vanno più tollerate, la posta in palio è decisamente troppo alta.