All’Inter di Inzaghi manca il filotto vincente!

All’Inter di Inzaghi manca il filotto vincente!TUTTOmercatoWEB.com
martedì 16 novembre 2021, 18:25Editoriale
di Gian Luca Rossi

La terza e ultima sosta per le Nazionali del 2021 è il momento per un primo bilancio stagionale, visto che le 12 giornate trascorse rappresentano quasi un terzo del campionato. La strada verso il traguardo è lunghissima, ma alcuni trend cominciano a delinearsi.
Quello con l’Inter Campione d’Italia di Conte è un confronto pesante per Inzaghi, ma a livello numerico l’andamento ha diversi punti di contatto, soprattutto in alcune cifre e marcatori. In autunno con Conte, che doveva inseguire una sola rivale, si cambiò però passo con 8 vittorie di fila. Finora Inzaghi è arrivato al massimo a 2.
Questa è la differenza! Proprio dodici mesi fa Lukaku e compagni, dopo aver faticato in avvio fino all’1-1 in casa dell’Atalanta alla 7ª giornata, furono protagonisti di una striscia di 8 vittorie consecutive con cui restarono alle calcagna del Milan capolista fino alla sconfitta a Genova con la Sampdoria nel giorno della Befana.
Un incidente di percorso quest’ultimo, perché di lì a poco l’Inter di Conte riprese a vincere per 11 giornate consecutive sorpassando il Milan e vincendo lo Scudetto con 12 punti di distacco sui rossoneri.

Ora, senza spingerci troppo in là, l’imperativo dell’Inter di Simone Inzaghi, ancor prima di vincere il primo scontro diretto, che Antonio Conte vinse proprio alla 12ª giornata e proprio contro il Napoli a San Siro, è quello di mettere in fila più di due vittorie. Finora infatti l’Inter di Inzaghi non è mai arrivata a vincere almeno tre gare di fila in campionato, perché nell’ultimo tris con Empoli e Udinese in campionato c’è anche lo Sheriff di Champions League.
Quest’anno poi le lepri da inseguire sono due: rispetto ad un anno fa al Milan si è aggiunto il Napoli, ma anche se in palio ci sono ancora 78 punti nelle restanti 26 giornate, prima o poi bisogna cominciare il filotto, altrimenti colmare il gap sarà sempre più difficile.
Di questi tempi, l’Inter un anno fa, dopo 12 turni equamente divisi tra casa e trasferta, aveva 27 punti, frutto di 8 vittorie, con una striscia aperta di 5, 3 pareggi e una sconfitta nel Derby casalingo alla 4ª giornata. I gol all’attivo erano 30, quelli subiti 15. Oggi l’Inter ha 25 punti, ma ha giocato 5 volte in casa e 7 fuori, Derby compreso, per un bilancio di 7 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta, all’Olimpico con la Lazio all’8ª giornata. Ha segnato un gol in meno, 29 contro i 30 di un anno fa, ma ha anche subito due reti in meno, 13 contro 15. Simile anche il calendario, con quattro scontri diretti già disputati: Lazio, Milan e Atalanta avversarie comuni, poi Napoli allora e Juve quest'anno. Curiosamente anche quest’anno la media punti casalinga (1,26 allora e 2,2 oggi) è inferiore a quella in trasferta (2,33 allora e 2,28 oggi).

Anche se in frenata nelle ultime uscite, Dzeko e Lautaro come goleador sono sulle medie di Lukaku e dello stesso Lautaro di un anno fa. Dzeko è a 7 reti, ma non segna dal match contro la Juve, Lautaro è arrivato in fretta a 5 gol, ma non va in rete su azione dal 25 settembre e su rigore da Reggio Emilia con il Sassuolo la settimana dopo, perché quello determinante nel Derby lo ha sbagliato.
Ma un anno fa era già cominciato il ciclone Lukaku, in doppia cifra grazie al rigore proprio contro il Napoli del 16 dicembre a San Siro, perché lui dal dischetto non sbagliava mai.
Un’altra analogia risiede nei tanti marcatori: sia nell'Inter di Conte, sia in quella di Inzaghi segnano in parecchi: i 9 gol nelle ultime 5 partite portano 8 firme diverse e tra Champions e Campionato i marcatori quest’anno sono addirittura 15.
 

Nemmeno l’anno scorso c’era molta fiducia nello Scudetto di questi tempi: era già il tempo del refrain rossonero “il sorpasso, la prossima volta”, ma c’erano Conte in panchina, con Lukaku e Hakimi in campo.
L’anno scorso Conte svoltò una prima volta dopo la rimonta rocambolesca col Torino da 0-2 a 4-2 nei 26' finali a San Siro il 22 novembre, all’8ª giornata. E a Reggio Emilia col Sassuolo, insieme al trequartista Eriksen, Conte abbandonò il calcio offensivo. Poi Eriksen fu riscoperto tra gennaio e febbraio ma in una chiave diversa e fu decisivo pure lui. Tre giorni prima del successo sul Sassuolo alla 9ª giornata, il Real aveva vinto 2-0 a San Siro, Lukaku era out per fastidi muscolari, ma il 3-0 finale diede nuova consapevolezza, insieme al rientro in pianta stabile di Skriniar, prima assente per Covid: con lui la difesa divenne un muro.
Anche quest’anno, dopo il suicidio contro la Lazio, Inzaghi ha accorciato la squadra e si è fatto più prudente. Da lì l’Inter in campionato ha subito soltanto un rigore molto particolare contro la Juve e l'autogol di De Vrij nel derby.
Se si fossero evitati gli sprechi nei big-match, oggi l’Inter sarebbe a sua volta in vetta, ma bando ai rimpianti: col Napoli adesso è obbligatorio vincere il primo scontro diretto. E per avvicinare davvero i due fuggitivi serve anche un filotto di vittorie!