Inzaghi torna da San Sebastián con una preziosa lezione: il turnover va maneggiato con cura

Inzaghi torna da San Sebastián con una preziosa lezione: il turnover va maneggiato con curaTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 21 settembre 2023, 00:15Corsivo
di Luca Chiarini

È stata la peggior Inter di questo primo scorcio di stagione. Prima doverosa avvertenza: nessun dramma, perché la squadra che ha strabiliato nelle quattro gare sin qui disputate in campionato non merita alcun tipo di processo. Qualche appunto, però, dev'essere necessariamente mosso.

Uno su tutti, le rotazioni subito abbondanti di Simone Inzaghi. La profondità di rosa è una delle grandi virtù del gruppo allestito da Marotta, Ausilio e Baccin nell'ultimo mercato, ma vale la pena interrogarsi sull'opportunità di cambiare così tanti interpreti dopo una prestazione debordante come quella nel derby. Precisiamo: dosare le forze è condizione necessaria per mantenere alto il livello in tutte le competizioni, ma è forse legittimo credere che sarebbe stato meglio operare le modifiche più sostanziali a Empoli, limitando le rivoluzioni nell'esordio europeo, su un campo così complicato.

Una delle grandi novità di serata, Marko Arnautovic, ha chiuso nel gruppetto dei peggiori. Non era la gara giusta perché mettesse a frutto l'intesa con Lautaro: se per oltre 70' l'Inter non ha concluso in porta non è certamente soltanto colpa sua, ma le difficoltà ad appoggiarsi ai due terminali offensivi hanno reso ancor più impervia la strada verso la porta di Remiro. E infatti l'ingresso di Thuram - straordinario l'impatto fisico - ha scompaginato l'inossidabilità della tenuta dei baschi, puniti alla prima vera svista della serata. Questa serata, in definitiva, racconta due verità. La prima è che il turnover è un'arma preziosissima, che va però maneggiata con cura. E la seconda è che l'Inter sa essere squadra pura nella sua versione peggiore: stasera ha sofferto (troppo), ha saputo rimanere a galla (anche con una bella dose di fortuna), e ha colpito al primo tiro in porta. Anche questi sono segnali. Ora, però, occorre tornare a galoppare. Già da Empoli.