BAR ZILLO - Perché Skriniar è Skriniar

BAR ZILLO - Perché Skriniar è SkriniarTUTTOmercatoWEB.com
martedì 26 luglio 2022, 07:45Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Ha cominciato Danilo D'Ambrosio dopo l'amichevole di Lugano ai microfoni di Sportitalia, ricordate? Ha proseguito il capitano, l'uomo che lo spogliatoio nerazzurro ha eletto come proprio portavoce nonostante a più d'uno faccia storcere il naso ma, evidentemente, per i suoi compagni non è così, in una bella intervista di qualche giorno fa sulla carta stampata, vado a memoria e dico Gazzetta, ricordate? Adesso è il turno di Alessandro Bastoni, desiderata dell'ex tecnico di Lecce attualmente di stanza a Londra, al quale il giovanotto ha risposto picche ancor prima che la trattativa potesse entrare in una fase più delicata, della serie io da qui non mi muovo, vedete voi cosa fare.

Il comune denominatore di queste tre chiacchierate? Facile, Milan Skriniar da Ziar nad Hronom, ventimila anime nel bel mezzo della Slovacchia. Che ve lo ricordate al suo arrivo a Milano circondato dal disinteresse di gran parte della tifoseria, adesso non fate finta perché così era altrimenti vado a riprendere centinaia di tweet o post su Facebook e li ripropongo pari pari, pagato poco meno di una trentina di milioni da Sabatini, ma come si fa a spendere tanto per uno con due piede simili a mattoni, esploso fin da subito nella quattro di Spalletti, messo in un angolino con annesso rischio di cessione vera e non presunta da Antonio Conte, non lo riteneva all'altezza e, comunque, se oggi è fortissimo indipendentemente dallo schieramento difensivo lo deve anche ad Antonio oltre che alla sua testa dura, al suo senso del lavoro e di appartenenza.

Perché Scrigno, non ne ha mai fatto mistero, sente di appartenere all'Inter, come fosse uno di noi, un bambino che crescendo ha cambiato molte idee, molte prospettive, molte scelte fatte, eccezione la fede calcistica, quella non si cambia mai altrimenti non si è tifosi, si è semplicemente ibridi trasportati dal vento, oggi sono interista, domani vedremo. Ha scelto, tra i primi, la rinuncia ai propri agenti, le trattative le conduce in prima persona insieme, ovvio, a un avvocato. Ha gioito, pianto, festeggiato col nerazzurro addosso, ha indicato la via a chi la nostra maglia l'ha vestita dopo di lui, ha il rispetto, l'affetto e la stima di tutti i suoi compagni, nessuno escluso. Qui non c'entra i calciatori facciano i calciatori e lascino lavorare la Società. Qui è una grande storia d'amore e d'affetto, la storia di un gruppo unito dove tutti remano nella stessa direzione.

Alla prossima.