BAR ZILLO - Ci sono problemi, ma mica siamo stupidi. Godiamocelo

BAR ZILLO - Ci sono problemi, ma mica siamo stupidi. GodiamoceloTUTTOmercatoWEB.com
domenica 23 maggio 2021, 22:00Bar Zillo
di Andrea Losapio
fonte di Gabriele Borzillo

Godiamocelo, che lo meritiamo. Undici anni senza vederlo, cucito sul petto. Undici, mio nipotino camminava carponi adesso a momenti guida il motorino, cresciuto nerazzurro convinto senza mai mollare un secondo, anche nei momenti bui, a volte guardando le partite con lo zio perché magari porta bene.

Undici anni d’inferno, che il purgatorio abita altrove. Senza programmi, senza ambizioni, senza traguardi, spesso a dicembre fuori da tutto. Oppure, quando le cose sembravano girare per il verso giusto, quando sembrava potessi dire la tua, non si capisce bene come, arrivava gennaio e ti scioglievi senza pietà, cozzando contro le altre come se tutte fossero, che so, il Brasile di Pelè e Garrincha. Poi, magari, erano terz’ultime in classifica.

Undici anni a guardare gli altri sollevare al cielo la qualunque, perfino la coppa della riviera romagnola che l’avrei alzata volentieri in mancanza d’altro. Undici, come il numero di maglia di Mariolino Corso, di Kalle, di Leopoldo Conti, capitano nerazzurro per un decennio, “rapito” dai tifosi interisti al termine di una partita dell’Enotria, club in cui militava, e portato letteralmente di peso nella sede della Beneamata per la firma del contratto. Undici anni, son sembrati un secolo.

E oggi non volete farmi festeggiare? Perché poi Conte…perché poi Lautaro…perché poi il finanziamento…perché poi metteteci chi volete. Certo, ci sono problemi, mica siamo stupidi e non li conosciamo. Il tifoso interista potrà avere le fette di prosciutto sugli occhi, ma sono sottili, si vede dall’altra parte. Quindi domani, ma lo dico serenamente, chissenefrega. Vedremo cosa succederà, vedremo se Antonio deciderà di accasarsi in altri lidi, per ricostruire e riprovare a vincere, o accetterà la scommessa del ventesimo con cammino europeo annesso insieme a ragazzi che lui ha cresciuto e plasmato. Vedremo se le lacrime di Lukaku sono emozione di un momento, tanto anche se dice ai microfoni sono fiero di essere all’Inter magari si pensa che partirà, come la nave di Sergio Endrigo, signore della canzone italiana per chi non lo sapesse. Vedremo chi saluterà, se qualcuno saluterà. Vedremo.

In tutto questo casino di potrebbe, sarebbe, farebbe, direbbe, andrebbe, aggiungete quel che preferite, una cosa ho capito: con gli Zhang mai dare per scontato nulla. Poi, per carità, posso sbagliare, ma fino a oggi è andata così, basta ricordare. E, poiché del doman non v’è certezza, oggi me la godo. Essere interisti è una scelta, una gioia, un modo di essere: te l’ho promesso da bambino, per sempre ti starò vicino. 

Viva l’Inter.