BAR ZILLO - Calciomercato, non saldo a stralcio
Il leitmotiv è sempre lo stesso, ormai da un paio di stagioni a questa parte: bisogna vendere, bisogna fare plusvalenze, bisogna limare i debiti, sanare il bilancio, diminuire il monte ingaggi, la peste nera, l'armageddon, la fine dei sogni. Mancano i libri in tribunale che, per la verità, sono argomento ormai di poca, pochissima attrattiva: andavano di moda fino a qualche mese fa poi ci si è resi conto di quanto il tutto fosse privo di fondamenta e la pista si è raffreddata fino all'abbandono totale. Sia chiaro, non millantiamo l'inesistente, non raccontiamo Alice nel paese delle meraviglie o fingiamo di guardare un meraviglioso Frank Capra d'annata: debiti ce ne sono, 'azz se ce ne sono, ma la situazione odierna non ha nulla a che vedere con la pessima esperienza dell'estate duemilaventuno.
Non c'è la fretta spasmodica di vendere, non c'è la necessità angosciosa e angosciante di dover a tutti i costi raccattare un tesorone, mica tesoretto. Questo, beninteso, non significa l'Inter non cederà nessuno, spezzeremo le reni all'Europa pallonara e vinceremo tutto, Champions League compresa. Significa, però, che se di cessioni si dovrà parlare ne parleremo: attenzione, cessioni, non svendite stile outlet di ultima fascia. L'Inter non accetta saldi a stralcio, non l'Inter di questa estate perlomeno. Quindi, tra il non cedere e il cedere a prezzi stracciati esiste sempre e comunque una via di mezzo. Quella che la dirigenza nerazzurra sta percorrendo: o, perlomeno, sta cercando di percorrere. Esempi? C'è un elenco che al confronto la guida telefonica è un foglio protocollo.
Ripeto il concetto a costo di sembrare rincoglionito (che ci sta pure) così da essere, spero, il più chiaro possibile: esiste la possibilità che i nerazzurri debbano privarsi di uno dei cosiddetti pezzi da novanta? Esiste, ed è più di una semplice possibilità. Ma, proprio per la non urgenza dell'operazione eventuale, nessuno in casa Inter verrà svenduto. Facciamo dei nomi? E facciamoli. Volete Lautaro? Si parte da ottanta, uno più uno meno, contanti, senza contropartite. Bastoni? Perlomeno settanta, cash. E via così. Anche per chi scade nel duemilaventitré ma ha già detto di voler rinnovare al più presto, senza procuratori esosi di mezzo. Venderemo? Magari. Ma ai prezzi di Effecì Internazionale, i saldi in Viale della Liberazione non sono ancora di moda.
Alla prossima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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