Inter alla pari del Napoli? Adani convinto: "Conte non è il solo candidato a..."

Lele Adani, nel corso del suo intervento a Siamo Tutti Allenatori su Radio Marte, si è pronunciato anche a proposito della griglia scudetto della stagione di Serie A 2025-2026: "Secondo me il Napoli è candidato a vincere, ma non da sola. Credo che la squadra partenopea sia in prima fila alla pari con l’Inter. Devo pensare anche a cosa ha fatto il Napoli per vincere, quanto è costata in termini di sforzo quella vittoria e devo essere lucido ad analizzare quanto l’Inter sia arrivata in fondo a tutte le competizioni, Champions compresa, e che in concomitanza della vittoria del Napoli c’è stato qualche scivolone dell’Inter. Io non posso togliere l’Inter dalla prima fila, le metto alla pari.
È vero che l’Inter ha cambiato allenatore ma ha trattenuto tutti i giocatori forti aggiungendone altri bravi, poi ci sarà il fattore lavoro. Ecco l’importanza, ad esempio, del lavoro di Conte che è riuscito a rimanere un punto davanti all’Inter per l’intera stagione. Rrahmani, Lobotka, Anguissa sottovalutati? I giocatori arrivati quest’anno hanno permesso al Napoli di allungare la rosa perché ne aveva bisogno, ma non di rinforzarla come forza massima nella qualità perché quelli del Napoli dell’anno scorso sono bravi".
Poi un giudizio sui nuovi innesti del Napoli: "Nello specifico Beukema non toglie il posto a Rrahmani, offre un’alternativa a Rrahmani, ma io tengo lui in campo pur stimando Beukema. Il terzino Gutierrez non toglie il posto ad Olivera. Lang, che è un giocatore forte, che ha fatto la Champions, non so se sia meglio di David Neres, anche se in questo momento quella porzione di campo è occupata da McTominay. Tolto De Bruyne perché De Bruyne è De Bruyne. Il belga se sta bene, se è ispirato e parte titolare se Conte decide di mettere la formazione migliore. Ma tutti gli altri allungano la rosa, non perché sono più deboli, semplicemente perché i titolari sono forti. La società ha operato bene, allungando la rosa perché c’è da fare bene anche in Champions. Senza calcolare che l’anno scorso Buongiorno è stato fuori la metà delle partite e Neres ha fatto la differenza solo in una decina di gare".
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