Garlando: "Inter pallida a Genova, avrebbe dovuto credere alla fuga con più cattiveria"
Nel suo editoriale su La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando commenta la frenata dell'Inter nell'anticipo di Marassi: "Inter e Juve sono come quei coniugi che, a forza di stare insieme, finiscono per assomigliarsi. Inzaghi e Allegri sono stati sconfitti dal Sassuolo e hanno lasciato 4 punti a Bologna e Genoa. Inter pallida contro un ottimo Genoa che con le grandi si esalta. Come prevedibile, i nerazzurri avrebbero dovuto pareggiare l'intensità agonistica del Grifo nella sua tana. Non sempre è avvenuto. Circolazione lenta e reattività inferiore sulle seconde palle. L'Inter è andata in vantaggio a fine primo tempo, come nelle ultime 4 partite. C'è una zona Inter, dal 40' al 44'. In questo breve lasso di tempo, Calhanoglu, Dimarco, ancora Calha, Bisseck e Arnautovic hanno segnato a Napoli, Udinese, Lazio, Lecce e Genoa. Sembra un copione. È un rischio che Inzaghi dovrà disinnescare: sentirsi superiori e convincersi che basti aspettare per vincere. Dopo il pareggio di Dragusin, l'Inter non è riuscita a imporsi un rabbioso cambio di marcia.
E poi i singoli. È divampata la nostalgia per Lautaro, Arnautovic ha segnato ma all'Inter è mancato un solido riferimento offensivo, capace di difendere palla e aggredire la porta con cattiveria; e poi senza il Toro, Thuram, stanco, rende la metà. È stanco anche Calhanoglu, lontano dal leader tecnico dei primi mesi. Senza Dimarco cala anche la qualità tecnica nella rifinitura. Restiamo convinti che serva una controfigura di Lautaro più solida di quelle che ha in casa Inzaghi. Il tecnico ha a disposizione alternative che i colleghi invidiano, ma andrebbero sfruttate meglio. Contro il Lecce, primo cambio al 75', ieri al 78'. Difficile per un Frattesi poter dare il meglio in 10', discutibile he siano solo le ammonizioni a dettare i cambi. L'Inter non ha potuto festeggiare ieri la certezza del titolo d'inverno. Se lo merita, ha dimostrato di essere più forte di tutti. Ha il miglior attacco, la miglior difesa, il portiere con più clean sheet (Sommer 12) e l'attaccante con più gol (Lautaro 15). Ma, con tutti questi super numeri, ritrovarsi addosso, a soli 2 punti, l'umanissima Juve di Allegri che ha segnato 16 gol in meno, potrebbero risultare un filo frustrante e, al contrario, caricare i bianconeri che vivono di motivazioni feroci. Non si critica una squadra che può virare a 48, ma forse avrebbe dovuto credere alla fuga con più cattiveria".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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