Ha giocato di Radu, ma l'errore di Bologna pesa quasi quanto il 5 maggio
"Stimo Handanovic, è un grande portiere. Ma penso che avrebbe potuto lasciare spazio al suo secondo. E non comportarsi come con Padelli, con cui era successa la stessa cosa. Vuol giocare sempre, il suo mi pare un atteggiamento, tra virgolette, fuori dalla sportività". Così tuonava Oscar Damiani, procuratore di Ionut Radu, all'indomani della sfida di Coppa Italia tra Inter e Roma in cui ci si aspettava l'impiego dal primo minuto del romeno.
Poco più di due mesi dopo, il noto agente ha proseguito sulla stessa strada: "Non ha bisogno delle mie difese, sa difendersi sul campo. Adesso è tranquillo e sereno, se dovesse giocare sarebbe pronto. Il suo futuro non è all’Inter perché il club ha fatto altre scelte, abbiamo diverse offerte importanti che ovviamente valuteremo". Il problema è uno soltanto, anzi un errore solo che peserà come un macigno sulla storia nerazzurra (forse quanto il 5 maggio). Una distrazione enorme, una sbavatura pacchiana che ha difatto consegnato lo Scudetto in mano al Milan. Difficile anche commentare considerate le poche partite giocate, ma con una responsabilità tale è complicato pensare a giudizi differenti. Per buona pace di Damiani.
VOTO: 4,5
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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