Le pagelle di Inter-Verona: Asllani sbriga la pratica, Carlos Augusto mister garanzia

INTER
Josep Martinez 6,5 - Un solo intervento ma che riflessi su Sarr nel respingere il dardo scoccato. Un gatto che acchiappa una mosca volante.
Bisseck 6 - Unico confermato dopo Barcellona, in assenza di Pavard. Chiamato al minimo indispensabile ma per demeriti del Verona, mette la grinta da sollevatore di pesi ideale per smorzare le energie avversarie. Dal 68’ Dimarco 6 - Permette al tedesco di tirare un po’ il fiato.
De Vrij 6,5 - Maltratta Sarr e gioca sempre sull’anticipo per evitare contropiedi letali. Non passa nemmeno uno spillo con lui a fare da guardiano onnipresente.
Carlos Augusto 6,5 - Il suo suggerimento nell’area del Verona fa scattare il rigore che stappa il match. L'uomo garanzia e il nuovo uomo ovunque, più co-titolare che riserva dopo una stagione a questi livelli.
Darmian 6 - Non si risparmia nemmeno quando potrebbe tirare indietro la gamba. Prende un giallo evitabile, ma quanto spirito di sacrificio in un solo uomo.
Frattesi 6 - Contribuisce maggiormente alla manovra ma spesso si concede degli errori grossolani. Qualche strappo per favorire le sgommate nerazzurre, ma poco altro.
Asllani 7 - Non Zielinski, ma lui dal dischetto. Indossa il mantello da supereroe di super Calhanoglu e sblocca una partita potenzialmente scivolosa con un piazzato imprendibile. L’architetto del centrocampo nerazzurro, anche dalla trequarti in su. Al secondo gol stagionale dopo quello inferto alla Lazio.
Zielinski 6,5 - Anche se a correnti alternate, prende in mano il pennello e talvolta dipinge sprazzi di calcio. Non ancora al top della forma, Inzaghi lo richiama per preservarsi. Dal 69’ Mkhitaryan 6 - Un tocco di astuzia ed esperienza in più per gestire il vantaggio nella parte restante della gara non fa male.
Zalewski 6,5 - Buoni spunti in uno contro uno, certi traversoni taglienti meriterebbero miglior sorte. Anche dislocato a destra non demerita, la polivalenza è la sua arma di riserva. Dall'84' Acerbi s.v. - Minuti finali per mantenere il bastione inespugnabile e la porta inviolata.
Correa 5,5 - Si infila negli spazi appena può per cercare di aprire il Verona, non bissa la prestazione altisonante del Bentegodi. Sul più bello spesso e volentieri manifesta un potenziale inespresso difficile da cavar fuori.
Arnautovic 5,5 - Senza Lautaro deve prendere in mano la squadra. Da torre là davanti aiuta a far salire la squadra, spreca di testa la palla illuminante di Asllani. Un po’ frustrato per il gol mancato, lascia il campo con una rabbia visibilissima. Dal 77' Taremi s.v. - Vaga di qua e di là, ma strappa un paio di palloni utili per far vedere che c'è.
Massimiliano Farris 6,5 - Mai un turnover così massiccio, ben 10/11 cambiati per ovvie ragioni che rispondono al Barcellona e alla Champions League. Vincere, non importa come, consiste nel mantenere il pressing asfissiante sul Napoli che continua però ad andare forte da quando ha centrato il sorpasso in classifica, con il +3 di Conte a rimanere immutato. Ma ora viene la parte più importante della stagione.
HELLAS VERONA
Montipo’ 5,5; Daniliuc 5,5, Valentini 5, Frese 5,5; Tchatchoua 5, Niasse 6 (dall’80 Kastanos s.v.), Duda 5,5 (dall’80’ Tengstedt s.v.), Serdar 6, Bradaric 6; Suslov 5,5 (dal 69’ Bernede 6); Sarr 6 (dal 69’ Mosquera 6). Paolo Zanetti 5.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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