Sulle orme di Inzaghi – Calhanoglu alla Luis Alberto: ecco perché si può

Un paragone inevitabile, per caratteristiche fisiche e tecniche, per ruolo in campo. Quando l’Inter ha annunciato Hakan Calhanoglu, chiamato soprattutto a sostituire il lungo degente Cristian Eriksen, la mente di molti è andata a quel Luis Alberto, che con e grazie a Simone Inzaghi ha costruito una carriera che lo inserisce di diritto tra i top centrocampisti d’Italia.
La propensione all’assist, una cifra stilistica di entrambi giocatori, bravi nel rifinire, a lavorare tra le linee di centrocampo e difesa avversaria, e poi grazie alle innate doti tecniche a servire palle gol ai compagni. Basti pensare che il turco nelle ultime due stagioni di Milan in campionato ha fornito la palla decisiva ai compagni 18 volte (9 nel 2019/2020 9 nel 2020/2021), il fantasista spagnolo 17 (addirittura 15 nel 2019/2020 e 2 nel 2021/2022). Tenendo sempre conto solamente dei dati del campionato italiano sono simili anche le cifre inerenti ai gol nelle ultime due stagioni, 13 Calha, 15 il biancoceleste.
Ma al di là dei freddi numeri l’incidenza di Calhanoglu nel 3-5-2 inzaghiano deve essere di legare centrocampo ed attacco, senza tuttavia rinunciare alla fase difensiva, soprattutto in una squadra che spesso sarà sbilanciata in avanti. Qui entra in gioco l’abilità non solo tattica ma anche da fine psicologo del tecnico piacentino, che dovrà plasmare il numero 20 nerazzurro al servizio della squadra, e renderlo fondamentale come Luis Alberto alla Lazio, o come guardando in casa nostra, fece Conte con Christian Eriksen.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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