Cosa è successo tra Sala e Moratti: scontro sul futuro di San Siro
A Milano tiene sempre banco la questione nuovo stadio. E quando si parla di un nuovo impianto per le sfide casalinghe di Inter e Milan, vien da chiedersi che fine farà il Meazza di San Siro. I due club e il comune di Milano, però, sembrano ormai aver raggiunto un’intesa in tal senso: per tornare ad essere competitivi, servirà una nuova struttura. Ma non tutti sono della stessa opinione. Come per esempio il Comitato ‘Sì Meazza’, nato per dire no all’abbattimento dello storico stadio milanese. E tra i firmatari dell’iniziativa c’è anche il nome del leggendario presidente nerazzurro Massimo Moratti. Ecco perché, giunti a questo punto, non poteva non nascere uno scontro tra l’ex patron interista e il primo cittadino meneghino Giuseppe Sala.
L’iniziativa del Comitato ‘Sì Meazza’ capitanato da Moratti
Massimo Moratti lo conosciamo: è un inguaribile romantico. Sa e ricorda perfettamente che a San Siro Inter e Milan hanno scritto la storia del calcio. E per tal motivo non può accettare una sua demolizione. E così ha deciso di apporre la propria firma sul documento nato su iniziativa del Comitato ‘Sì Meazza’, raccogliendo in pochi giorni un centinaio di adesioni eccellenti. L’idea è chiara: San Siro non solo non deve morire, ma non deve neanche essere recuperato, avendo di recente ospitato gare di un certo rilievo, come la semifinale e la semifinale di Nations League. Senza dimenticare che solo cinque anni fa, nel 2016, Real e Atletico Madrid proprio a Milano si sono date battaglia nell’ultimo atto della Champions League.
La dura risposta di Sala e lo scontro con Moratti
Ma a Palazzo Marino non ci stanno. Sala da tempo ha ricevuto un feedback negativo da Inter e Milan circa la riqualificazione del Meazza. I due club vogliono solo un nuovo impianto. E il sindaco è con loro: non è possibile mantenere in vita due strutture. Chiarendo la situazione in questi ultimi giorni: “Mantenere in funzione uno stadio del genere (San Siro, ndr), tenerlo in sicurezza e fare una buona manutenzione è qualcosa che costa tra i 5 e i 10 milioni all’anno. Se lo vogliono acquisire noi siamo felicissimi. Il problema vero è che il Comune di Milano non può, per il bene dei cittadini, tenersi dei costi per impianti inutilizzati”. Non risparmiando poi una battuta nei confronti di chi vuole salvare il Meazza “si facciano avanti e noi siamo disponibili, quando sarà il momento, a cedere questo bene” - aggiungendo - “Tra i tanti che si fanno avanti, penso a Massimo Moratti, se lo vogliono acquisire, noi siamo felicissimi”. Inutile dire come la battuta non sia stata accolta favorevolmente dall’ex patron nerazzurro, che ha immediatamente bollato la provocazione di Sala come “una caduta di stile”. Nelle scorse ore il sindaco di Milano ha poi precisato che “Con Massimo ho un rapporto talmente cordiale... ieri sera ci siamo visti nella serata in memoria di Gino Strada, e ci siamo salutati super affettuosamente, quindi le battute sono le battute". Stilettate, provocazioni o semplici battute, sta di fatto che i due di certo non se le sono mandate a dire. L’impressione è che di nuovo stadio e ‘vecchio’ San Siro si continuerà a discutere per molti anni ancora.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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