Paolillo: "Mi auguro che Marotta riparta da zero. Lo stadio? Le cose si fanno in due"
Nel suo intervento ai microfoni di TMW Radio, l'ex dirigente nerazzurro Ernesto Paolillo ha esposto così le differenze tra la "sua" Inter e quella attuale: "L'Inter dei miei tempi aveva il presidente che era primo tifoso e primo a volerla veder vincere. Quando non faceva ricavi sufficienti, metteva lui e di tasca sua. La cosa non è stata sostenibile e, andando avanti, ha poi deciso di vendere. Oggi i tempi sono cambiati perché i costi sono lievitati, non sono stati compressi. Solo poche squadre tengono, il resto sta crollando. Non vorrei fare la Cassandra, ma pensate che tutte le altre squadre in Italia possano sopravvivere se l'Inter deve rinunciare a Lukaku? Significa che lo sbilancio costi-ricavi è diventato drammatico. Vedremo gli altri campionati diventare più importanti del nostro".
Che farà ora Marotta?
"Ricordiamoci che aveva fatto grande la Sampdoria, operando poi benissimo nella Juventus e anche ora nell'Inter. Quand'è arrivato penso fosse convinto di far parte di un grande progetto, a lunga gittata. Lui ha ricevuto un'ottima offerta per Lukaku, mettendola sul tavolo della proprietà: avrebbero potuto dirgli che preferivano fare una grande Inter, invece hanno cominciato a vendere. Anche Conte si è trovato a una situazione diversa da quella che si immaginava. Mi auguro che Marotta decida di restare e appronti una rifondazione, ripartendo da capo. Non sarà facile, e spero che non arrivi un'offerta anche per lui".
L'Inter rischia di rimanere fuori dalla lotta per la Champions?
"La forbice si sta allargando enormemente, sarei ben felice di vedere l'Inter che riesce ad entrare nei primi quattro posti".
Sul progetto del nuovo stadio in comune, quanto peserà la situazione dell'Inter sul Milan?
"Mi chiedo dove vengano prese le risorse per un nuovo stadio... O le aggiungono immettendole tramite investimento immobiliare della famiglia Zhang, o se devono far cassa non penso possano. Sono convinto che lo stadio a Milano ci voglia, ma le cose vanno fatte in due".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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