Vincolo San Siro, il Comune attacca la Sovrintendenza: "Atti illegittimi e da eccesso di potere"
Constatata la volontà (palese) di Inter e Milan di abbandonare San Siro e traslocare altrove, per edificare nuovi impianti di zecca e di proprietà, la Giunta Comunale di Milano è scesa in campo per evitarlo. Con la delibera numero 1399 di ieri, proposta numero 1967/2023, l'obiettivo è quello di togliere il vincolo della Soprintendenza sul "Meazza". Nella fattispecie parliamo di un "ricorso davanti al Tar - si legge su Gazzetta.it - per ottenere l'annullamento del parere positivo della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano datata 26 luglio 2023, nonché del parere positivo della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia datato 27 luglio 2023 relativamente alla sussistenza dell'interesse culturale per il secondo anello dello stadio di San Siro".
Non solo, perché si andrebbe contro pure la "dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia in data 27 luglio 2023 con cui la tribuna ovest del suddetto stadio è stata qualificata come archivio esposto". Il Comune sostanzialmente sta facendo tutto il possibile per impedire che San Siro diventi un reperto storico abbandonato a se stesso, dando la possibilità ai due club di costruire accanto all'attuale stadio il nuovo impianto. Questo il documento trasmesso dal Comune: "Il direttore dell’Area Patrimonio Immobiliare ed il direttore della Direzione Rigenerazione Urbana, esaminati gli atti d’ufficio, - si legge - hanno chiesto all’Avvocatura Comunale di esperire le necessarie iniziative giudiziarie per ottenere l’annullamento di tali pareri ed atti".
Pareri e atti impugnati dal Comune, perché, si sostiene "interferiscono con il procedimento relativo alla proposta avente ad oggetto la realizzazione del nuovo complesso sportivo multifunzionale nell’area Quartiere San Siro, che prevede la costruzione di un nuovo stadio e la demolizione di quello di San Siro" sia perché "limitano notevolmente, ancor prima della formale apposizione del vincolo, le possibilità di interventi edilizi sullo stadio, con conseguenti pesanti ricadute economiche in termini di spese di gestione e di conservazione forzata del bene". L'idea del Comune insomma è chiara: "I suddetti pareri e atti appaiono illegittimi in quanto il parere della Commissione regionale risulta del tutto privo di motivazione, mentre il parere della Soprintendenza Archeologica si risolve in una mera enunciazione di elementi architettonici, avulsa dal contesto, fortemente modificato dalla costruzione del terzo anello che interferisce con il secondo, vanificando la percezione degli elementi compositivi e ponendosi esso stesso come elemento identitario dello Stadio; i suddetti pareri, ivi compreso il parere della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia appaiono inoltre affetti da carenza di istruttoria e da eccesso di potere".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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