Tagliavento: “Il VAR sbaglia di più perché interviene troppo. Mi sarebbe piaciuto averlo"
“Il Var sbaglia di più perché interviene in casi in cui, nelle passate stagioni, non sarebbe nemmeno intervenuto”. Paolo Tagliavento, ex arbitro e oggi osservatore privilegiato del mondo arbitrale, analizza così a La Repubblica l’aumento dei casi controversi legati alla tecnologia.
Secondo lui, il problema nasce da un utilizzo eccessivamente esteso dello strumento:
“Si è posta troppo in basso l’asticella della chiamata video. In meno di dieci anni siamo passati da tre interventi a giornata a tre interventi a partita. È evidente che il sistema così finisce per incepparsi”.
Tagliavento ammette anche un certo rimpianto personale:
“I cinque errori più gravi della mia carriera, il Var li avrebbe risolti in cinque secondi. Un peccato non averlo avuto ai miei tempi”.
Ma è proprio questo il nodo: la tecnologia serve, ma va usata con criterio.
“Se lo si usa per tutto, l’effetto diventa controproducente”, avverte l’ex fischietto, che rilancia un tema ricorrente: più tecnologia non significa automaticamente meno errori, soprattutto se la soglia di intervento viene abbassata a tal punto da non lasciare più spazio al giudizio del direttore di gara.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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