Spalletti racconta il primo Lautaro: "Potenza allo stato puro. Ebbi problemi con suo padre..."

Le rivelazioni di Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale nonché ex allenatore dell'Inter per due anni, nel suo libro 'Il Paradiso esiste, ma quanta fatica...', porta alla luce il momento in cui scopre Lautaro Martinez, sbarcato da poco sul pianeta nerazzurro: "Era un ventenne di belle speranze, potenza allo stato puro, anche se ancora molto lontano dal livelli di oggi. Di lui mi aveva parlato benissimo Nestor Sensini, mio capitano ai tempi dell'Udinese. Fu molto abile il direttore sportivo Piero Ausilio a portarlo a casa sfilandolo con destrezza all'Atlético Madrid. Il soprannome, Toro, riassume alla perfezione le doti di Lautaro: ogni volta che riceve un pallone allarga le narici e punta la porta, come se vedesse la muleta, il drappo rosso del torero".
Un retroscena cattura l'attenzione e riguarda un membro della famiglia di Lautaro: "Non ebbi problemi con lui, ma li ebbi con suo padre quando si lasciò andare a un tweet molto 'colorito' nei miei confronti dopo una partita di Champions League", ha confidato Spalletti. "Io non do peso a certe cose, ma spiegai a Lautaro che suo padre, attaccandomi pubblicamente, non si rendeva conto di danneggiare l'immagine e la carriera del figlio, oltre che lo spogliatoio".
Precisando in conclusione: "In Europa, per diventare un top player, devi dimostrare di saper gestire te stesso e chi ti sta vicino, perché i grandi club non sono disposti ad avere a che fare con situazioni imbarazzanti. Conclusi dicendogli, per motivarlo, che non era un bambino che va tenuto per mano, come invece l'aveva fatto passare il suo babbo".
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