Simone e Filippo, il testacoda dei fratelli Inzaghi. QS: "Allegri potrebbe cambiare i piani"

"Fratelli alla rovescia. Uno primo, l'altro ultimo. Uno in lizza per la conquista dei trofei più importanti, l'altro disperatamente aggrappato al filo tenue di una salvezza non semplice (eufemismo) da ottenere", si legge sulla prima pagina del Quotidiano Sportivo in merito alla situazione di classifica legata ai fratelli Inzaghi, Simone primo con l'Inter, Filippo ultimo con la Salernitana. 

Da calciatori, entrambi si esibivano nello stesso ruolo, attaccanti col gusto del gol. In quel caso Pippo era definito più bravo, "non che Simone facesse la fame, ha vinto un titolo italiano con la Lazio, ma c'era Inzaghi1 e Inzaghi2, in una gerarchia che pareva indiscutibile", prosegue.

E anche agli esordi in panchina sembrava la traccia non dovesse cambiare. Pippo infatti fu lanciato alla guida del Milan di Silvio Berlusconi e considerato fin da subito un predestinato mentre Simone si esibiva nelle serie cadette in attesa di esplodere come tecnico. "E se Bielsa non avesse rifiutato la Lazio in extremis, beh, Simone sarebbe finito alla Salernitana. Dove, vedi gli scherzi del destino, sta tentando di rilanciare la carriera il Brother un tempo più famoso, più popolare. Storie distinte e distanti hanno sempre conseguenze differenti. È più dura conquistare la seconda stella con l’Inter o sottrarre all’inferno della serie B la Salernitana? Forse l’unico che conosce la risposta è Max Allegri".